Scale Fondamentali
Scala | Tonalità | |
C DO |
0 |
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G SOL |
1# |
|
D RE |
2# |
|
A LA | 3# |
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E MI |
4# |
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B SI |
5# |
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F FA | 1b |
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Bb SIb | 2b |
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Eb MIb | 3b |
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Ab LAb | 4b |
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Db REb | 5b |
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Gb SOLb | 6b |
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F# FA# | 6# |
Riassunto della pagina precedente
La tavola delle Scale Fondamentali, illustra la disposizione delle note sulla tastiera per le 12 scale costruite secondo il modello di intervalli TTSTTTS,
a partire da ogni nota del nostro sistema musicale.
In corrispondenza di ogni scala fondamentale è riportato un piccolo segmento di pentagramma che indica quali note
devono essere alterate -e di conseguenza quali tasti neri dovanno essere utilizzati- per realizzare la scala.
Il procedimento per costruire scale fondamentali (TTSTTTS) a partire da qualsiasi tasto richiede di spostare l'attenzione dalle note agli intervalli.
In questo modo, dato un qualunque
tasto di partenza, è possibile costruire una scala TTSTTTS procedendo per
intervalli diatonici successivi, senza necessariamente dover nominare alcuna nota!
Per imparare a suonare le scale in modo fluido e alla velocità richiesta occorre ripetere innumerevoli volte gli stessi movimenti
delle dita fino ad acquisirli nella memoria meccanica,
ma questo impegno non porta necessariamente a saperle utilizzare durante una improvvisazione.
Al contrario, comprendere il significato delle scale, le loro proprietà e le regole che le governano, consente di
suonarle con consapevolezza e musicalità, e rende più rapidi e consistenti i progressi tecnici ottenuti con gli esercizi.
Non siamo quindi interessati a come eseguire una scala, ma a sviluppare la memoria visiva
grazie alla particolare disposizione dei tasti neri.
Esecuzione delle Scale Fondamentali
Il nostro obiettivo non è suonare le scale ma semplicemente suonare ad orecchio con consapevolezza,
ed ottenere una preparazione sufficiente per riuscire ad utilizzare le scale nella pratica della nostra improvvisazione.
In ogni caso, non si possono suonare le scale se non si sa come costruirle.
Ciò detto, suonare correttamente e fluidamente una Scala Fondamentale non è difficile se si procede lentamente, ad una velocità sostenibile
rispetto alla propria capacità tecnica, ma per raggiungere gradualmente la velocità richiesta occorre esercizio.
Per chi fosse interessato a sviluppare la tecnica di esecuzione delle scale,
il punto di partenza è certamente la tecnica del
passaggio del pollice sotto,
che consente movimenti rapidi e fluidi delle dita, e raggiungere con l'esercizio velocità ragguardevoli di esecuzione.
All'inizio si potrà avvertire stanchezza muscolare o articolare durante gli esercizi con le scale; occorre non accanirsi e lasciare riposare le mani, perché
alcuni movimenti hanno bisogno di rodaggio e allenamento.
Il suggerimento è di dare un'occhiata rapida al capitolo sulla
diteggiatura,
sperimentare eventualmente le scale DO, LA, MIb e FA# (il motivo sarà chiaro
in seguito)
ma poi riprendere la lettura di questo capitolo.
L'obiettivo di questo metodo non è l'acquisizione della tecnica di esecuzione delle scale, cioè una pura e semplice operazione mnemonica e meccanica,
ma lo sviluppo della memoria visiva e della consapevolezza dei movimenti delle dita.
In ogni caso si acquisirà la capacità di suonare scale, semplicemente suonando la musica che piace -e facendo qualche esercizio di tanto in tanto.
Per perseguire il nostro obiettivo di suonare ad orecchio con consapevolezza cercheremo di capire cosa sono le scale più che come si suonano.
A tale scopo procediamo in questo capitolo con una analisi della struttura generale delle scale, mantenendo
uno stretto e costante riferimento alla tastiera del pianoforte, per estrapolare dalla teoria di base alcuni elementi particolarmente
utili alla comprensione ed alla memorizzazione, e direttamente applicabili nella pratica.
Organizzazione delle Scale Fondamentali
La prima cosa da notare della tabella delle Scale Fondamentali è che non è organizzata dal DO al SI, secondo la sequenza cromatica (DO, DO#, RE, RE#, MI, ecc.)
ma seguendo l'ordine di
intervalli di quinta: da una scala TTSTTTS di partenza,
la tonica (I grado) della scala successiva risulta essere il quinto grado della scala TTSTTTS originaria.
Usando la
posizione TTST troveremo il quinto grado sotto il dito più a destra della mano.
Per comprendere meglio questo meccanismo, sviluppare il seguente esperimento (con la sola mano destra o sinistra, a piacere, o eventualmente a mani alterne):
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A partire dalla posizione TTST con il I grado in DO,
il tasto corrispondente al V grado si trova in corrispondenza del dito più a destra della mano.
Ci troviamo sulla riga C (DO) della tabella.
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Spostiamo la mano in modo che il dito più a sinistra si trovi al V grado, al posto del dito più a destra.
Con riferimento alla tabella ci troviamo ora in corrispondenza della riga successiva, cioè il I grado della nuova scala è G (SOL).
Completiamo il pattern TTST dal SOL.
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Ripetendo il procedimento dalla posizione TTST in SOL troveremo la quinta successiva al quinto tasto del pattern.
Siamo in corrispondenza della riga D (RE). |
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Dal RE (D), contando gli intervalli TTST arriviamo al LA (A)
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e dal LA (A) arriveremo con lo stesso meccanismo a MI (E) |
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Dal MI (E) arriviamo così a SI (B).
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Se si itera questo procedimento (usare la posizione TTST per trovare la quinta, da cui costruire la successiva posizione TTST),
si raggiungerà nuovamente la tonica DO dopo 12 quinte.
In pratica è sufficiente fermarsi dopo 5 quinte, sul SI, per ottenere la sequenza di
quinte ascendenti DO-SOL-RE-LA-MI-SI (C-G-D-A-E-B).
Quinte Ascendenti
E' facile notare che se la mano si sposta sempre verso destra, l'ultima nota (SI) risulterà piuttosto lontana dal DO di partenza, e comunque fuori dal modulo di ottava DO-DO.
Per mantenerci entro il modulo di ottava, quando arriviamo ad un tasto oltre l'VIII, trasponiamo la nota sull'ottava precedente,
cioè cerchiamo una nota con lo stesso nome a partire dal DO di partenza.
Questa operazione, usata da Pitagora per le sue scoperte musicali, è la "trasposizione dei suoni acuti all'ottava di partenza".
Ad esempio, DO-SOL-RE. Al RE ci fermiamo perché oltre l'ottava DO-DO e riprendiamo dal RE dell'ottava precedente, cioè il RE dopo il primo DO.
Usciremo nuovamente dall'ottava con il MI, che trasponiamo al primo MI dopo il primo DO.
Regola del Nove
Per completare la Tavola delle Scale Fondamentali seguiremo lo stesso criterio, ma procedendo da DO verso le note più basse, cioè verso la sinistra della tastiera:
dovremo quindi trovare un intervallo di quinta
discendente.
La
posizione TTST aiuta a trovare note più acute, cioè in senso
ascendente, ma non intervalli
discendenti, cioè note precedenti al I grado.
Per risolvere questo problema possiamo applicare una regola molto semplice per la
inversione degli intervalli, o regola del nove.
Questa regola afferma che a partire da una qualsiasi nota, il nome della nota che si trova alla distanza di una quinta in senso discendente è lo stesso nome della nota che si trova
alla distanza di una quarta in senso ascendente. Il problema è quindi risolto perché la IV ascendente è sotto il quarto dito della posizione TTST.
Quinte Discendenti
Siamo quindi pronti per completare l'opera, questa volta prestando attenzione a rimanere entro il modulo di ottava DO-DO:
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A partire dalla posizione TTST con il I grado in DO,
corrispondente alla riga C (DO) della tabella, il tasto corrispondente al IV grado è banalmente il quarto dito da sinistra.
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Spostiamo la mano in modo che il dito più a sinistra si trovi al IV grado, al posto del quarto dito.
Con riferimento alla tabella ci troviamo ora in corrispondenza della riga F (FA), da leggere come successiva alla riga C (DO) procedendo per quarte.
Completiamo il pattern TTST dal FA.
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Ripetendo il procedimento dalla posizione TTST in FA troveremo la quarta successiva al quarto tasto del pattern,
e siamo in corrispondenza della riga Bb (SIb). Completiamo la posizione TTST |
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Dal SIb (Bb), con la stessa logica troviamo la quarta sul MIb (Eb), ma essendo oltre il modulo di ottava DO-DO, si traspone il MIb all'ottava precedente prima di far partire la nuova posizione TTST.
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Dal MIb (Eb) arriveremo così alla tonica LAb (Ab) |
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Dal LAb (Ab) arriviamo quindi a REb (Db). Ancora una volta è un tasto che esce dal modulo di ottava DO-DO per cui si traspone il REb all'ottava precedente.
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Dal REb (Db) arriviamo infine a SOLb (Gb), che è armonicamente equivalente a FA# (F#) e rappresenta una distanza di 6 quinte ascendenti o discendenti dal DO.
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Vantaggi nel procedere per quinte
Perché elencare le scale per quinte, quando sarebbe più semplice elencarle cromaticamente?
La prima risposta, sul piano fisico, la troviamo nel
principio che ha seguito Pitagora per definire il sistema musicale:
Le frequenze delle note dell'ottava sono calcolate per rapporti di 3/2, rapporto che ai giorni nostri chiamiamo
quinta; il fatto di dividere l'ottava
in 12 note è semplicemente una convenzione, perché è teoricamente possibile dividerla in qualsiasi numero di note.
In sintesi, l'orecchio umano non ha alcuna capacità innata di distinguere le note, ma solo una capacità acquisita nella cultura generale;
l'orecchio ha di contro innate ed eccellenti capacità di comprendere i rapporti tra frequenze, come se fosse una potente calcolatrice logaritmica, e "sente" perfettamente una quinta.
Le singole note, pur essendo i mattoni della musica, fanno musica solo se aggregate tra loro, ed il collante delle note è l'intervallo.
Per questo motivo occorre evitare di focalizzare troppo l'attenzione sulle note in sé, ma concentrarsi sugli intervalli tra le note,
e l'intervallo di quinta è certamente il più importante di tutti.
Mentre le note sono "riferimenti assoluti" a specifiche frequenze, gli intervalli sono "riferimenti relativi" che descrivono la distanza tra due note o frequenze qualsiasi.
Di conseguenza, con i riferimenti assoluti possiamo rappresentare una ed una sola specifica scala (sequenza di note), mentre con
i riferimenti relativi possiamo definire una generica scala in termini astratti come sequenza di intervalli, ed un insieme di regole generali,
applicabili a qualsiasi scala fondamentale.
Ultimo, ma non per importanza, la grande utilità delle quinte nello studio e nell'esercizio delle scale.
L'ordinamento cromatico delle scale implica differenze sostanziali tra una scala e la successiva,
e questo richiede un notevole impegno mentale per la memorizzazione di una nuova scala.
Con l'ordinamento per quinte, la differenza tra una scala e la successiva è di uno ed un solo tasto;
la memorizzazione di una nuova scala sarà certamente più semplice potendo fare tesoro delle scale già memorizzate,
concentrando l'attenzione sull'unica differenza che caratterizza la nuova scala rispetto alla precedente.
Scale e Pentagramma
Se le scale fondamentali sono eseguite con
musicalità possono produrre melodie gradevoli, altrimenti ne risulta una musica monotona e scontata.
Per eseguire con musicalità una scala è importante avere la consapevolezza non tanto della sequenza delle sette note della scala,
ma dell'insieme di note che la compongono, indipendentemente dalla sequenza con la quale saranno suonate,
in modo da poterle
combinare a piacere per sviluppare una buona improvvisazione.
Ci riferiremo all'insieme delle sette note di una scala fondamentale con il termine
Tonalità.
Nella
Tavola delle scale fondamentali, ogni scala è associata ad un breve segmento di pentagramma che
indica quali tra le sette note naturali risulteranno alterate in detta scala, e di conseguenza quali tasti bianchi dovranno essere sostituiti da
un tasto nero adiacente per poterla formare.
Le alterazioni riportate nel pentagramma sono rappresentate dai simboli diesis (#) o bemolle (b), detti
accidenti, ed indicano
quale tasto nero andrà a sostituire il tasto bianco a cui l'accidente è applicato: rispettivamente il tasto nero immediatamente successivo o precedente.
La scala fondamentale di DO è composta da soli tasti bianchi, e pertanto in questo segmento non figurerà alcun accidente.
Tutte le altre scale fondamentali dovranno -in quanto composte da combinazioni differenti di 7 note- comprendere uno o più tasti neri, e quindi necessariamente uno o più accidenti.
Questo interessante segmento di pentagramma prende il nome di
Armatura di chiave,
ed è solitamente riportato all'inizio della partitura allo scopo di facilitare la lettura e la scrittura della musica, ma anche per indicare
la tonalità, cioè le sette note più importanti dell'intera composizione e che ricorreranno con maggiore frequenza.
E' certamente possibile suonare ad orecchio senza saper leggere la musica, ma è altrettanto vero che per leggere l'armatura di chiave
non è necessario leggere le note, le pause e la loro durata,
ma solamente di osservare la
collocazione delle alterazioni in un piccolo segmento iniziale del pentagramma -cioè saper
leggere il pentagramma.
Vedremo tra breve un sistema per interpretare l'armatura in modo semplice, rapido e sicuro.
Per chi suona ad orecchio, e legge poco o nulla la partitura, l'armatura offre un aiuto notevole perché indica indirettamente una posizione di riferimento.
Se nel corso della partitura non sono presenti accidenti, potremo con tranquillità improvvisare usando solo le sette note nella tonalità,
avendo la possibilità di produrre un gran numero di combinazioni diverse che suoneranno sempre e comunque bene.