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Sezione Musicale - Metodi per chi suona ad orecchio
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Seminario Teoria e Pratica dell'Improvvisazione
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Teoria e Pratica dell'Improvvisazione
Un percorso per chi vuole migliorare il proprio stile musicale

Introduzione

Ascoltare musica suonata da grandi artisti e creata da grandi compositori è sempre molto piacevole.
Fare musica, esprimersi attraverso la musica, è altrettanto piacevole e gratificante -anche se molto meno per chi ascolta un musicista poco preparato.
A parte i musicisti professionisti, che possiedono una notevole preparazione tecnica e tutto il tempo da dedicare al proprio strumento, esiste una folta schiera di musicisti dilettanti che riescono a suonare senza aver mai seguito alcuna lezione di musica, ma semplicemente usando il proprio orecchio musicale.
La chitarra è uno strumento che si presta molto bene ad essere suonato ad orecchio, senza cioè un particolare studio accademico e senza alcuna conoscenza del nostro sistema musicale.
Un amico che spiega come fare gli accordi offre materiale sufficiente per suonare brani di musica leggera e rock; un materiale relativamente semplice -sostanzialmente un elenco di posizioni delle dita- da elaborare autonomamente, con il tempo e con la pratica fino a raggiungere una propria tecnica e uno stile musicale personale.
Chi è in grado di sostenere la spesa per un maestro e di dedicare abbastanza tempo alla musica, può anche intraprendere uno studio serio e raggiungere una preparazione completa.
Se non si dispone né di denaro né di tempo per lunghi e costosi corsi di musica, e non si pretende di raggiungere le vette del virtuosismo ma semplicemente un livello tecnico sufficiente a divertirsi, lo studio autonomo è una strada obbligata.
Purtroppo chi suona ad orecchio, senza un maestro, a un certo punto si scontrerà con i propri limiti teorici e tecnici, e non riuscendo a progredire tende ad abbandonare il proprio strumento.
Anche chi in passato ha seguito un percorso accademico ma senza arrivare al professionismo, spesso abbandona lo strumento per dedicare il proprio tempo al lavoro, agli affetti e ad altre attività prioritarie, perché più alto è il livello tecnico raggiunto, maggiore è il tempo da dedicare all'esercizio per mantenerlo. Dopo anni di lezioni, se non si mantiene vivo un repertorio, la capacità di esprimere se stessi attraverso la musica si affievolisce, fino a non motivare l'impegno di una fetta sostanziosa del proprio tempo e della propria attenzione.

Armonia jazz

Con lo studio classico si può raggiungere una preparazione tecnica sublime, che consente di eseguire opere di straordinaria bellezza e complessità, ma il percorso richiede molto tempo e molto esercizio ed è quindi indicato per chi tende ad un obiettivo alto -o per l'appassionato di musica classica.
L'approccio classico allo studio di uno strumento si concentra generalmente sulla tecnica (come fare), ed in sostanza sull'esecuzione esatta di esercizi e brani classici di difficoltà crescente, e pone in secondo piano -o omette definitivamente- il cosa e perchè fare, cioè la consapevolezza di ciò che potenzialmente è possibile suonare e quindi la capacità di improvvisare e di comporre.
Molti giovani e meno giovani ascoltano un altro tipo di musica, non aspirano al virtuosismo, hanno altre mille cose da fare, pochi soldi da spendere e molta voglia di divertirsi e di esprimere se stessi attraverso uno strumento o la propria voce.
In questo caso è importante seguire un approccio più semplice allo studio della musica, che consenta di fare progressi tangibili in minor tempo e con meno fatica, e di riuscire a suonare la musica che si ama e che si preferisce ascoltare; va da sé che un tale approccio tenda a limitare la probabilità di abbandono dello studio e dello strumento.
Questo percorso alternativo è lo studio dell'armonia jazz, un approccio più semplice che funziona anche per altri stili musicali più semplici, dal blues al rock fino alla musica leggera.

Metodo per chi suona ad orecchio

Il Metodo di improvvisazione musicale per chi suona la chitarra ad orecchio è il risultato di un lavoro di collazione ed organizzazione delle conoscenze teoriche e tecniche necessarie a costruire qualsiasi scala o accordo, impostare un efficace assolo, rendere più ricco il suono (armonizzare) o semplificare passaggi troppo complessi (delineare).
Questo lavoro è disponibile gratuitamente in forma di manuale stampabile (PDF, 140 pagine, ISBN 9788891037091, 3^ edizione, 2013) sul sito www.robertovillari.it, a beneficio di tutti coloro che intendono studiare autonomamente. Il manuale è disponibile, a pagamento, anche tramite il servizio online di stampa just in time Il Mio Libro di Feltrinelli-La Repubblica.
Il manuale fornisce gli elementi necessari e sufficienti all'autodidatta per intraprendere uno studio individuale finalizzato a superare i propri limiti tecnici e migliorare il proprio stile musicale in modo relativamente rapido e senza dover leggere partiture e fare estenuanti e frustranti esercizi, ma suonando la musica che più piace.
L'approccio del "Metodo" può essere definito Prima teoria, poi tecnica, perché la conoscenza dei principi dell'armonia jazz consente di comprendere la natura di scale ed accordi, e quindi la logica delle posizioni e dei loro collegementi, condizione necessaria per suonare con consapevolezza e infondere musicalità alla propria esecuzione.
Si tratta di un percorso graduale in cui la teoria si intreccia costantemente con la pratica alla chitarra, illustrata in termini di posizioni relativamente semplici e comode delle dita sulla tastiera (pattern).
Il percorso inizia con il consolidamento della conoscenza delle note (mattoni della musica) e degli intervalli (collante), inquadrandoli in un contesto teorico formale; quindi si analizza la Scala Diatonica Fondamentale e si esplicitano i meccanismi (calcoli da effettuare) per costruire scale ed accordi e determinare le tonalità; infine si propone il sistema dello sviluppo modale, fondamento dell'improvvisazione e linguaggio comune tra musicisti.
Questo percorso richiede lo studio di circa 30 pagine del manuale e qualche settimana di esperimenti ed esercizi con i pattern, per registrare rapidi e sensibili progressi nello stile e nella tecnica.
Dopo aver assimilato le basi teoriche e raggiunta una certa pratica con i pattern, è possibile utilizzare il nuovo materiale acquisito per approfondire argomenti sempre più avanzati, dalle scale pentatoniche e diminuite all'analisi armonica delle progressioni, dalle tonalità minori all'armonizzazione.

Il pianoforte

Il pianoforte è uno strumento più complesso della chitarra, più difficile da imparare autonomamente, ma estremamente affascinante.
Un chitarrista sa generalmente riconoscere le note sulla tastiera del piano, e costruire scale ed accordi ad orecchio (per tentativi), ma raramente ha la capacità di eseguire un brano intero alla velocità necessaria.
Anche chi ha suonato in passato il pianoforte classico difficilmente è in grado di suonare musica rock o improvvisare su standard jazz, ma con una minima apertura mentale può comprendere facilmente nuovi meccanismi di ragionamento e nuovi pattern di esecuzione propri dell'improvvisazione jazz.
E' stato recentemente avviato un progetto per integrare nella infrastruttura teorica del "Metodo per chi suona ad orecchio" una parte tecnica per il pianoforte, basata su un sistema a pattern simile a quello per chitarra, in modo da fornire una chiave per approfondire e sviluppare autonomamente nuove capacità per l'improvvisazione e l'armonizzazione.
I risultati di questa ricerca, tuttora in corso, sono pubblicati sul sito www.robertovillari.it nella sezione Piano Trainer.

Improvvisazione

Nell'improvvisazione quasi tutte le note sono possibili, ma la scelta deve comunque portare ad un fraseggio di senso compiuto, piacevole all'ascolto.
Inoltre, improvvisare non vuol dire suonare senza vincoli; al contrario si improvvisa sempre su uno schema condiviso con la band e in qualche modo riconoscibile da chi ascolta.
Le tecniche di improvvisazione rappresentano di per sé la capacità di ricamare un discorso musicale, e di accordarsi con gli altri strumentisti usando un linguaggio comune, uno standard.

Da questa considerazione nasce il seminario "Teoria e Pratica dell'Improvvisazione", una occasione per acquisire le conoscenze dell'armonia necessarie e sufficienti per eseguire fraseggi con scale ed accordi in modo consapevole, sapendo cioè cosa fare, quando e perché.

Nel seminario si tratteranno i temi esposti nella prima parte del "Metodo per chi suona ad orecchio" (Cap. 1-5, Teoria delle Scale ad Accordi), con l'obiettivo di chiarire e consolidare i concetti di nota, intervallo e tonalità, spiegare come costruire scale ed accordi (sviluppo modale), e come analizzare progressioni di accordi per comprenderne la struttura armonica e creare l'improvvisazione.

Ogni passaggio teorico è affiancato dalla illustrazione di posizioni sulla tastiera del pianoforte (regole di diteggiatura per le scale e pattern per gli accordi), in modo da fornire una base minima da cui partire per uno studio autonomo.
Per la parte pratica alla chitarra si rimanda alla sezione II (Cap. 7-9, Tecnica di improvvisazione alla chitarra), su cui potranno essere organizzati specifici seminari.

Il seminario

Il seminario "Teoria e Pratica dell'Improvvisazione" è rivolto a tutti coloro che suonano uno strumento qualsiasi, o che lo hanno suonato in passato, ma vogliono approfondire o riprendere lo studio per migliorarsi e divertirsi di più.
Si svolge in sessioni di circa tre ore, un giorno a settimana per 4 settimane, dedicate ai seguenti argomenti:
La focalizzazione sul sistema armonico consente di astrarre dalla durata delle note e delle pause (ritmo), e ciò semplifica significativamente tutta la trattazione.
Ogni concetto teorico è accompagnato da una illustrazione pratica al pianoforte, da trucchi e scorciatoie per memorizzare meglio e in tempi brevi i meccanismi più importanti di ragionamento.
Sarà anche proposta una tecnica di diteggiatura per pianoforte, semplificata ma alquanto efficace per eseguire accordi ed arpeggi con relativa facilità.
Sono previste successive sessioni in cui si proverà ad analizzare un brano di standard jazz (blues), per poi prepararlo ed eseguirlo in una jam session.



Per informazioni: villari@ticoop.it