Sviluppo Modale
L'approccio all'improvvisazione che vogliamo seguire richiede di mantenere uno stretto legame tra Scale ed Accordi attraverso la Tonalità.
A tale scopo è utile considerare scale ed accordi come modi di suonare (o armonizzare) una Tonalità, non soltanto come semplici posizioni o diteggiature.Questo nuovo approccio si chiama Sviluppo Modale della Scala Maggiore.

Sviluppo modale in sintesi

Lo sviluppo modale è un procedimento di analisi che a partire da una Scala Fondamentale (TTSTTTS) conduce alla definizione di sette diverse scale e sette diversi tipi di accordo.
Le sette scale, chiamate Scale Modali, sono composte dalle stesse 7 note della Scala Fondamentale ma con una diversa sequenza di intervalli; sono quindi modi diversi di suonare una Tonalità. Ad ogni scala modale corrisponde uno specifico tipo di accordo, diverso dagli altri, e per questo sono chiamati Accordi Tipici.
Va da sé che una Tonalità è allo stesso tempo:
  • Una scala di sette note più l'ottava, detta Scala Fondamentale; la posizione della nota nella sequenza è chiamata Grado
  • Un insieme di intervalli diatonici descritti dalla sequenza di toni e semitoni TTSTTTS, corrispondenti agli intervalli della Scala Fondamentale
  • Un insieme di 7 differenti Scale Modali, una per ogni nota della tonalità, costruite con le sole note della Scala Fondamentale, cioè per intervalli diatonici
  • Un insieme di 7 Accordi Tipici, uno per ogni Scala modale, detto Famiglia di Accordi
Lo Sviluppo Modale della Scala Fondamentale rivela quindi la stretta connessione tra Tonalità, Scale ed Accordi.

Tavola dello Sviluppo Modale

Una Tonalità è un sottoinsieme di 7 note prese tra le 12 note che compongono il nostro sistema musicale. Queste note sono ricavate a partire da una nota, detta fondamentale della tonalità o semplicemente tonalità, e procedendo verso l'acuto secondo la struttura di intervalli TTSTTTS, la quale a sua volta produce una Scala Maggiore. La tonica (prima nota) di questa scala dà il nome alla Tonalità, e la Scala TTSTTTS prende anche il nome di Scala Fondamentale della tonalità.
La tavola seguente rappresenta il risultato dello Sviluppo Modale della Scala Fondamentale
GradoScalaAccordoIntervalli
I3M,5,7M
2M,4,6M
II3m,5,7m
2M,4,6M
III3m,5,7m
2m,4,6m
IV3M,5,7M
2M,4#,6M
V3M,5,7m
2M,4,6M
VI3m,5,7m
2M,4,6m
VII3m,5b,7m
2m,4,6m

Scale

La prima riga della tabella riporta la Scala DO Maggiore, scala fondamentale in tonalità DO, e l'accordo a quattro voci che produce la sequenza di terze diatoniche. Allo stesso tempo, le stesse 7 note della tonalità, in quanto insieme, possono essere ordinate in modo differente.
Se si esegue la Scala Fondamentale a partire da un qualsiasi suo grado -quindi da qualsiasi nota della tonalità- fino a raggiungere la relativa ottava, si ottiene una scala composta dalle stesse 7 note della tonalità, ma a intervalli differenti.
Le 7 scale che si ottengono a partire da ogni grado della Scala Fondamentale appartengono quindi alla medesima tonalità, in quanto condividono le stesse note; allo stesso tempo la diversa struttura di intervalli è una combinazione che contraddistingue univocamente una scala dalle altre.
Queste sette scale prendono il nome di Scale Modali.

Accordi

E' possibile costruire accordi a partire da una qualsiasi Scala Modale, procedendo per intervalli di terza diatonica.
Con due intervalli di terza diatonica ottienamo tre Tipi di Accordo a tre voci, o Triade: uno con terza maggiore, uno con terza minore, ed uno con terza e quinta minori, indicati rispettivamente dalle sigle Ma, mi e dim.
Aggiungendo ancora una terza diatonica otteniamo quattro tipi di accordo di settima, a quattro voci: gli accordi di tipo "Settima Maggiore", "Settima Dominante", "Minore" e "Semidiminuito", indicati rispettivamente dalle sigle Ma7, Dom7, m7 e m7(b5).
L'ultima colonna riporta gli intervalli tipici che forma ogni scala modale rispetto alla propria tonica; da notare che ogni scala modale produce una univoca combinazione di intervalli.

Tonalità

La tavola illustra lo sviluppo modale con riferimento al pentagramma, nella forma più semplice della tonalità DO, per rimarcare visivamente la semplicità della logica modale. Allo stesso tempo, gli intervalli riportati nell'ultima colonna sono espressi in termini relativi ad una qualsiasi tonica, e pertanto sono indipendenti dalla specifica tonalità.
Qualora si volesse costruire una analoga tavola per una diversa tonalità, è sufficiente anteporre la corrispondente Armatura di chiave, iniziare la Scala TTSTTTS dalla nota fondamentale della tonalità, e svilupparla ponendo note una dopo l'altra, dal basso in alto su spazi e righi, fino a raggiungere l'ottava. L'armatura farà il suo lavoro per garantire i corretti intervalli TTSTTTS.
Questo procedimento è chiamato Trasposizione di tonalità, che vedremo all'opera nell'esempio che segue.

Il Modale sulla tastiera

Ora applichiamo lo sviluppo modale direttamente sulla tastiera del pianoforte. Da notare come tutte le illustrazioni della tastiera si riferiscono ad un modulo di ottava, che parte dalla sezione con due tasti neri o dalla sezione con tre tasti neri.
Armatura C La tonalità DO è costituita da 7 note, ed è indicata da una Armatura di chiave senza alcuna alterazione. Le note della Tonalità, ordinate dal basso all'acuto a partire dalla fondamentale, formano la Scala Fondamentale della tonalità, una Scala Maggiore. Scala C
I
II
T
III
T
IV
S
V
T
VI
T
VII
T
VIII
S
Armatura C Partendo ad esempio dal quarto grado della scala di DO e suonando solo le note della tonalità si ottiene la sequenza: FA, SOL, LA, SI, DO, RE, MI, FA. Pur essendo composte dalle stesse note, le due scale differiscono negli intervalli dalla propria tonica, che nella prima sono TTSTTTS e nella seconda sono TTTSTTS. Scala F
IV
V
T
VI
T
VII
T
I
S
II
T
III
T
IV
S

Proviamo ad applicare questo concetto alla tonalità LA:
 
Armatura A L'Armatura di chiave per la tonalità LA ha tre alterazioni, che corrispondono a tre tasti neri. Sul pentagramma la prima nota sarà LA, e procedendo per intervalli diatonici avremo tutte le note su righi e spazi successivi a partire da LA, ma applicando l'Armatura della Tonalità LA, le note DO, FA e SOL diventano DO#, FA# e SOL#, cioè i tasti successivi immediatamente adiacenti.
Arriveremo allo stesso risultato seguendo, a partire da LA, gli intervalli TTSTTTS: LA, SI, DO#, RE, MI, FA#, SOL#, LA.
Scala A
I
II
T
III
T
IV
S
V
T
VI
T
VII
T
VIII
S
Armatura A Ora scegliamo una qualsiasi nota di questa scala, ad esempio la quinta nota, quindi il quinto grado. Procedendo per intervalli diatonici, cioè usando solo le note della tonalità, la scala sarà MI, FA#, SOL#, LA, SI, DO#, RE, MI. Pur essendo sempre le stesse note, gli intervalli di questa nuova scala non saranno TTSTTTS, ma TTSTTST. Scala A
V
VI
T
VII
T
I
S
II
T
III
T
IV
S
V
T

Scale modali

Dallo Sviluppo modale di una Scala Fondamentale si ottengono 7 diverse scale che hanno le stesse e sole 7 note in comune ma producono 7 sequenze di intervalli differenti. Le scale modali possono essere indicate dal numero romano relativo al grado della Scala Fondamentale da cui si parte (che diventa tonica della scala modale), ed hanno anche un nome di origine greca. La scala modale al I grado coincide con la Scala Fondamentale.
Le Scale Modali di tutte le tonalità sono illustrate in dettaglio nella Pagina dinamica delle Scale Modali.
La tavola seguente riassume le caratteristiche delle scale modali:
Gradi delle Scala FondamentaleIIIIIIIVVVIVII
Nome della Scala ModaleIonicoDoricoFrigioLidioMisolidioEolioLocrio
Struttura degli IntervalliTTSTTTSTSTTTSTTTSTTTSSTTSTTTTSTTSTTTTSTTSTTTTSTTS
Intervallo di TerzaMaggioreMinoreMaggioreMinore
Intervallo di SettimaMaggioreMinoreMaggioreMinore
Altre Differenze dalla fondamentale
oltre terza e settima
  b9,b64+ b6b5, b9, b6
Queste caratteristiche valgono per qualsiasi tonalità, in quanto si riferiscono sempre ad intervalli relativi e non a specifiche note.

Sperimentare le Scale Modali

Una Scala si esegue dalla tonica all'ottava, in senso ascendente e/o discendente (dal grave all'acuto e viceversa). Con le Scale Modali si realizzano in pratica segmenti di Scala Fondamentale, e la loro comprensione consente di liberare la fantasia ed eseguire gradevoli improvvisazioni in modo fluido e sicuro. Il seguente esperimento coinvolge contemporaneamente la memoria visiva e meccanica, allena al conteggio per intervalli diatonici e consente di ascoltare l'effetto delle scale modali.
  • Scegliere una nota qualsiasi, che funge da I grado di una Scala Fondamentale e che di conseguenza indica il nome della Tonalità
  • Sviluppare la scala TTSTTTS avendo cura di apporre adesivi "attacca-stacca" sugli otto tasti (7 note + l'ottava)
  • Sviluppare la scala TTSTTTS partendo questa volta dall'ottava (già marcata dall'adesivo), marcando i tasti fino all'ottava dell'ottava (doppia ottava)
  • Suonare una scala, ascendente e/o discendente, partendo da un qualsiasi tasto, ed usando solo i tasti marcati, non necessariamente fino alla relativa ottava
  • Quindi, a partire dall'ultimo tasto raggiunto o saltando su un qualsiasi tasto marcato, iniziare una nuova scala sempre usando i soli tasti marcati
  • Procedere ad libitum
Questa sarà la disposizione degli adesivi sui tasti della Tonalità RE, sulla doppia ottava:
RE
I
MI
II
FA#
III
SOL
IV
LA
V
SI
VI
DO#
VII
RE
I
MI
II
FA#
III
SOL
IV
LA
V
SI
VI
DO#
VII
RE
I
La diteggiatura è la medesima per tutte le scale modali di una tonalità, cioè quella della Scala Fondamentale. E' sufficiente saper suonare con disinvoltura e scioltezza una scala fondamentale per saper eseguire qualsiasi scala modale nella stessa tonalità. Quale è allora il beneficio pratico?
Imparare le scale per ripetizione meccanica fino ad assimilare i movimenti corretti risponde alla domanda come eseguire scale. Comprendere la natura delle scale, ragionando per intervalli (in termini di distanza relativa) e non per note (in termini frequenze assolute), può rispondere alla domanda cosa è possibile fare al proprio livello tecnico e con la propria fantasia, questione molto più pertinente ed utile nell'improvvisazione.

Accordi Tipici

L'aspetto più interessante dello sviluppo modale è che a partire da ogni scala modale di una qualsiasi tonalità è possibile costruire un accordo di settima con il solito meccanismo delle terze diatoniche.
Derivano sette accordi di settima, uno per ogni grado della Scala Maggiore TTSTTTS (uno per ogni nota della tonalità) composti esclusivamente da note della Scala Fondamentale (e di conseguenza della Tonalità). Questi accordi sono costituiti da specifici intervalli relativi alla propria tonica, e ricadono nei quattro tipi di accordo di settima: Ma7, Dom7, m7 o m7(b5).
Il pentagramma riportato in figura indica gli accordi modali di settima costruiti a partire da ogni grado della Scala Fondamentale (TTSTTTS) di DO. Applicando allo stesso pentagramma una Armatura di Chiave, e quindi una Tonalità, si ottengono gli accordi modali di settima della nuova tonalità.
Armatura A
Ricordarsi che nella Armatura, un accidente su una nota (rigo o spazio) non riguarda solo un tasto o nota, ma tutti i tasti della tastiera corrispondenti a quella nota. Nell'esempio in Tonalità LA, in armatura figurano diesis su FA (rigo più in alto), DO (terzo spazio), e SOL (secondo rigo dal basso). Nel pentagramma che raffigura gli accordi modali di settima, anche il FA sul primo spazio, il DO "centrale" (rigo sotto il primo rigo), ed il SOL sul rigo sopra l'ultimo rigo, dovranno essere diesizzati.
La colonna "Intervalli" della prima tabella riporta gli intervalli tipici di ogni scala modale, relativi alla propria tonica. I primi tre sono gli intervalli che forma l'accordo di settima (terza, quinta, settima),ed il colore dello sfondo li raggruppa nei corrispondenti Tipi. I successivi tre intervalli non sono esplicitamente presenti nell'accordo di settima, ma appartengono alla scala modale da cui esso e costruito e implicitamente anche all'accordo.
In teoria, se a partire dalla settima si procede per terze diatoniche (cioè solo note della Scala Fondamentale, prese una si ed una no) fino a raggiungere la doppia ottava, si aggiungeranno all'accordo di settima altre tre voci: la nona, l'undicesima e la tredicesima. Queste note hanno lo stesso nome della seconda, quarta e sesta rispettivamente, e quindi a loro armonicamente equivalenti; più precisamente, seconda, quarta e sesta non sono altro che nona, undicesima e tredicesima trasposte di un'ottava in senso discendente (verso il grave); viceversa, nona, undicesima e tredicesima non sono altro che seconda, quarta e sesta trasposte di un'ottava in senso ascendente (verso l'acuto).
I
5s
(II)
III
3s
(IV)
V
2s
(VI)
VII
1s
(I)
II
1d
(III)
IV
2d
(V)
VI
3d
(VII)
I
5d
A partire da un qualsiasi grado di una scala fondamentale e procedendo per terze diatoniche (della stessa scala TTSTTTS) fino a raggiungere la doppia ottava, si costruisce un teorico accordo completo che ha tutte le 7 note della scala originale. Dato che ogni scala modale presenta una diversa struttura di intervalli, i sette Accordi completi dovranno differenziarsi tra loro per uno o più intervalli. Si avranno quindi ben 7 tipi diversi di accordo completo, detti per questo motivo Accordi Tipici.
La seguente tabella riassume questo concetto, che sarà sviluppato dettagliatamente nel prossimo paragrafo.
Grado della scalaIIIIIIIVVVIVII
Struttura degli IntervalliTTSTTTSTSTTTSTTTSTTTSSTTSTTTTSTTSTTTTSTTSTTTTSTTS
Alterazioni tipiche  b9,b6+11 b6b5, b9, b6
Accordo TipicoMa7m7m7(b9)Ma7(#11)7m7(b6)m7(b5)
Tipo Accordo di SettimaMa7m7Ma7Dom7m7m7b5
Tipo di TriadeMamiMamidim
Tipo di SettimaMaggioreminoreMaggioreminore
Esempio di accordo in MIbMIb Ma7FA m7SOL m7LAb Ma7SIb 7DO m7RE m7(b5)
Esempio di accordo in FAFA Ma7SOL m7LA m7SIb Ma7DO 7RE m7MI m7(b5)

Lo sviluppo modale degli accordi

Quanto segue è un contenuto dinamico. Le illustrazioni sono basate su una tonalità di esempio. Scegliere da questo menu a tendina una tonalità in modo che l'esempio sia immediatamente trasformato nella tonalità indicata.

L'esercizio che segue è in tonalità D
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII

Se ad un accordo di settima, costruito per terze diatoniche, si aggiunge un'altra terza diatonica si raggiunge la "Nona", che è la stessa nota della seconda (II) della scala fondamentale; proseguendo per terze diatoniche si raggiungerà la "Undicesima", che è la stessa nota della quarta (IV) della scala fondamentale, e quindi la "Tredicesima", che è la stessa nota della sesta (VI). Una ulteriore terza diatonica ci porterà alla doppia ottava, che è la medesima nota della VIII e quindi anche della I.
Abbiamo in questo modo costruito un "Accordo Completo", cioè un accordo con tutte e sette le note della Scala Fondamentale, e quindi della Tonalità. Possiamo quindi affermare che un accordo di settima costruito al I grado di una Scala Fondamentale è composto da 4 voci, ma ne sottende la presenza di altre tre, e precisamente gli intervalli di nona (II), undicesima (IV) e tredicesima (VI), cioè le successive terze diatoniche della scala.
I
5s
(II)
III
3s
(IV)
V
2s
(VI)
VII
1s
(I)
II
1d
(III)
IV
2d
(V)
VI
3d
(VII)
I
5d
I marcatori in parentesi indicano il tasto da saltare, procedendo per terze diatoniche; è indicata anche la diteggiatura per formare l'accordo completo a 7 voci.
Nella notazione simbolica di un accordo è generalmente specificata la tonica, la natura della terza (minore o maggiore), e la presenza della settima; gli intervalli di seconda e sesta sono generalmente indicati solo in caso di intervalli minori (9b o 6b) o non perfetti (5b, 11+, ecc.).
Nei seguenti schemi si usano i numeri arabi (1, 2, 3...) per indicare l'intervallo che formano le note dell'accordo rispetto alla tonica dell'accordo, per distinguerli dagli intervalli della Scala Fondamentale (Gradi) indicati dai numeri romani (I, II, III...), che sono gli intervalli diatonici relativi alla tonica della Scala TTSTTTS.

Ma7 Accordo al I Grado - Maggiore Settima

Ad esempio, l'accordo di settima costruito per terze diatoniche a partire dal I grado della Scala Fondamentale D sarà:
1
I
(2)
(II)
3M
III
(4)
(IV)
5
V
(6)
(VI)
7M
VII
Dato che questo accordo ha solo intervalli "giusti" (seconda maggiore, quarta e quinta naturali, sesta maggiore), l'accordo al I grado sarà indicato semplicemente dalla sigla Ma7; è l'accordo fondamentale della tonalità in quanto costruito sulla scala fondamentale TTSTTTS.

m7 Accordo al II Grado - Minore Settima

Se si esegue una scala a partire dal II grado della Scala Fondamentale, toglieremo il primo intervallo (T) dalla struttura TTSTTTS, per posporlo dopo l'ultimo intervallo (S) ed otterremo la struttura TSTTTST, che rappresenta una scala Dorica (o di II grado). A parte la Terza Minore e la Settima Minore, non ci sono altre differenze con la Scala al I grado: seconda, quarta e sesta sono naturali (o maggiori), e pertanto l'accordo sarà indicato semplicemente dalla sigla m7.
1
II
(2)
(III)
3m
IV
(4)
(V)
5
VI
(6)
(VII)
7m
I

m7(b9) Accordo al III Grado - Minore settima con nona e sesta minori

Proseguendo con la scala costruita a partire dal III grado della Scala Fondamentale, toglieremo il primo intervallo (T) dalla precedente struttura TSTTTST, per posporlo dopo l'ultimo intervallo (T) ed otterremo la struttura STTTSTT, che rappresenta una scala Frigia (o di III grado). Oltre la Terza Minore e la Settima Minore, le differenze sono nella II e nella VI, entrambe minori (b6, b9).
E' importante notare che gli intervalli b9 (cioè la seconda minore) e b6 sono entrambi indicati tra parentesi nella tastiera, e quindi non compresi nell'accordo di settima, che è di tipo m7. Ne deriva che l'accordo al III grado può essere eseguito con un Accordo di Settima di tipo m7.
1
III
(2b)
(IV)
3m
V
(4)
(VI)
5
VII
(6b)
(I)
7m
II

Ma7(+11) Accordo al IV Grado - Maggiore con quarta aumentata

Segue la scala costruita a partire dal IV grado della Scala Fondamentale. Al solito toglieremo il primo intervallo (S) dalla precedente struttura STTTSTT, per posporlo dopo l'ultimo intervallo (T) ed otterremo la struttura TTTSTTS, che rappresenta una scala Lidia (o di IV grado). E' una scala maggiore (terza maggiore) con una settima maggiore, e l'unica differenza con la Scala Fondamentale è la presenza di una quarta aumentata (11+).
Anche qui notiamo che la quarta non è compresa in un accordo di settima costruito per terze diatoniche, e quindi l'accordo al IV grado può essere eseguito con un accordo di tipo Ma7.
1
IV
(2)
(V)
3M
VI
(4+)
(VII)
5
I
(6)
(II)
7M
III

Dom7 Accordo al V Grado - Maggiore con settima minore

Arriviamo a costruire la scala partire dal V grado della Scala Fondamentale. Riportiamo il primo intervallo (T) della precedente struttura TTTSTTS dopo l'ultimo intervallo (S), ed otterremo la struttura TTSTTST, che rappresenta una scala Misolidia (o di V grado). L'unica differenza dalla Scala Fondamentale è la settima, che è minore.
1
V
(2)
(VI)
3M
VII
(4)
(I)
5
II
(6)
(III)
7m
IV

m7(b6) Accordo al VI Grado - Minore con sesta minore

La scala costruita a partire dal VI grado della Scala Fondamentale avrà la struttura TSTTSTT, che rappresenta una scala Eolia (o di VI grado), anche detta "minore naturale". E' una scala minore (e quindi con terza e settima minori), ma a differenza della scala al II grado ha la sesta minore (b6).
Di nuovo possiamo notare che la sesta non è compresa in un accordo di settima costruito per terze diatoniche, e quindi l'accordo al VI grado può essere eseguito con un accordo di tipo m7.
1
VI
(2)
(VII)
3m
I
(4)
(II)
5
III
(6b)
(IV)
7m
V

m7(b5) Accordo al VII Grado - Minore con quinta diminuita

Infine la scala costruita a partire dal VII grado della Scala Fondamentale, la Scala Locria (o di VII grado) che avrà la struttura STTSTTT. Sarà una scala minore (terza e settima minori) ma a differenza delle altre avrà anche seconda, quinta e sesta minori (b5, b6, b9).
1
VII
(2b)
(I)
3m
II
(4)
(III)
5b
IV
(6b)
(V)
7m
VI
Anche qui, l'accordo a quattro voci costruito per terze diatoniche non comprende la sesta e la nona, per cui l'accordo al VII grado può essere eseguito con un accordo di tipo m7(b5).

Interpretare gli accordi

Ogni Accordo Tipico può essere ricondotto ad una triade o ad un accordo di settima, e quindi ad un Pattern Base del tipo Ma7, m7, Dom7 e m7(b5), omettendo eventuali intervalli supplementari dell'accordo. In generale, un qualsiasi accordo complesso può essere sostituito da un accordo più semplice senza alterare il senso armonico originale. Questa semplificazione prende il nome di "delineare" o "de-armonizzare".
D'altro canto, con la logica del Circolo dei Pattern è possibile arricchire l'accordo con uno o più intervalli supplementari dell'accordo tipico utilizzando sempre e solo i soliti quattro Pattern. Questa operazione prende il nome di "armonizzazione".
Quale è quindi l'utilità degli accordi tipici, se sappiamo già come costruire accordi di settima?
Gli Accordi Tipici non sono concepiti necessariamente per suonarli, ma per aiutare ad interpretare i simboli degli accordi e comprendere la struttura armonica di riferimento entro la quale sviluppare una improvvisazione con scale, accordi ed arpeggi.
Gli Accordi Tipici ci portano ad individuare le estreme differenze tra gli accordi, fino ad una corrispondenza univoca tra grado della Scala Fondamentale e Accordo Modale. I sette diversi tipi di accordo completi si possono ricondurre ai 4 tipi di accordo di settima che conosciamo, ma la consapevolezza dell'origine armonica di un accordo consente di utilizzare le informazioni esplicitate nel simbolo per desumere altre caratteristiche implicite, cioè altre tre note che possono stare bene sull'accordo di settima.

Analisi modale

Un accordo espresso in simboli può essere tradotto in una forma che indica la tonalità da cui deriva (la tonica della scala TTSTTTS) e la sua posizione relativa (Grado) in quella scala, ad esempio D7 si può esprimere nel suo significato armonico con il simbolo G V, così come Dm7(b5) si può esprimere con il simbolo Eb VII. In questo modo si rivela la vera natura dell'accordo, il suo significato armonico nel contesto di una progressione di accordi.
Dei sette accordi tipici, soltanto gli accordi di tipo 7 e m7(b5) sono associati univocamente ad un grado della Scala Fondamentale, rispettivamente V e VII.
Gli accordi di settima di tipo Ma7 e m7 sono invece ambigui perché non hanno una relazione univoca accordo-grado.
Ad esempio, se leggiamo il simbolo LA7 sappiamo già che si tratta di un accordo tipo Dom7, tipico accordo del V grado. Ciò vuol dire che la sua tonica è la quinta nota della Scala TTSTTTS. Pertanto, per trovare la fondamentale di questa scala dovremo scendere di una quinta, o più comodamente, grazie alla Regola del 9 per l'inversione degli intervalli, salire di una quarta (5+4=9), in modo da avere un aiuto dalla Posizione TTST: dalla tonica dell'accordo (LA) raggiungeremo (TTS) il quarto tasto, il RE, che è la tonalità cercata.
Allo stesso modo, se leggiamo il simbolo LAm7(b5) possiamo essere certi che si tratta di un accordo tipo m7(b5) che ha la tonica al VII grado di una Scala Maggiore (TTSTTTS). Va da sè che l'VIII grado, armonicamente equivalente al I (nel senso che la nota VIII ha il medesimo nome della nota I) si troverà un semitono sopra la tonica dell'accordo: raggiungeremo così il SIb, la fondamentale della tonalità cercata.
Il simbolo 'LA Ma7(#11)' indica chiaramente un accordo tipico di IV grado, ma un accordo di settima (a quattro voci) non ha la IV e pertanto si può trovare la semplice indicazione 'LA Ma7', cioè un accordo di settima con terza e settima maggiori, che potrebbe essere indistintamente un accordo di I grado o di IV grado.
Per rivelare Tonalità e Grado dell'accordo (la sua natura) è necessaria una analisi armonica dell'accordo, che può essere eseguita ad orecchio sul singolo accordo, o sulla base dei simboli di accordo nel loro contesto, considerando cioè tonica e tipo dell'accordo precedente e/o successivo.
Se gli accordi di tipo Ma7 e m7 sono più difficili da interpretare, questa stessa ambiguità rivela la capacità di adattamento dei Pattern Base Ma7 e m7.

Gli accordi minori

Seguendo l'approccio modale risulta chiaro che un accordo minore non è semplicemente un accordo maggiore con la terza abbassata di un semitono, ma un accordo costruito per terze diatoniche su una scala modale minore, cioè su una scala con la terza nota alla distanza di un intervallo di terza minore dalla prima (tonica).
Torniamo quindi agli Accordi minori, e proviamo ad eseguire una scala così composta:
LA SI DO RE MI FA SOL LA.
Nonostante non abbia la struttura TTSTTTS, è facile constatare a colpo d'occhio che questa scala appartiene a tutti gli effetti alla tonalità DO, in quanto contiene le 7 note naturali (solo tasti bianchi). La tonica della scala è sul LA, e il LA è il VI grado di DO: siamo quindi in una scala modale del VI grado, o modo Eolico, scala caratterizzata dagli intervalli TSTTSTT.
LA
SI
T
DO
S
RE
T
MI
T
FA
S
SOL
T
LA
T
L'accordo di settima, costruito per terze diatoniche, sarà:
I
IIIm
V
VIIm
Proviamo ad eseguire una scala con gli stessi intervalli TSTTSTT a partire da un'altra nota, ad esempio FA e risulterà la scala:
FA, SOL, LAb, SIb, DO, REb, MIb, FA.
FA
LAb
S
SOL
T
SIb
T
REb
S
DO
T
MIb
T
FA
T
Se consultiamo la Tavola delle Scale Maggiori (TTSTTTS) troveremo queste note in corrispondenza della tonalità LAb (con 4 bemolle in chiave, i quattro tasti neri, come in figura). Da notare che avremmo potuto enucleare la stessa Scala con le note FA, SOL, SOL#, LA#, DO, DO#, RE#, senza trovare alcuna armatura di chiave corrispondente. Questo perché non è materialmente possibile indicare nell'armatura della chiave una nota naturale e la stessa nota alterata, come SOL e SOL# o DO e DO#, in questo esempio. Considerando che nell'armatura sono usati o bemolle o diesis, ma non entrambi, il dilemma è risolto.
L'accordo di settima, costruito per terze diatoniche dal VI grado della Scala di LAb, cioè dal FA, sarà:
I
IIIm
V
VIIm
Possiamo ora trovare una prima risposta al problema posto in precedenza: A quale tonalità (o scala fondamentale) appartiene la triade FA minore?
Gli accordi minori sono costruiti dalla scala modale al II, III o VI grado di una scala fondamentale, pertanto la triade FA minore può appartenere indistintamente alla modale II in tonalità MIb, alla modale III in tonalità REb o alla modale VI in tonalità LAb.
In altri termini, una triade o accordo minore si adatta bene a tre diverse tonalità. Questa ambiguità non ci consente di dare una risposta esaustiva, ma solo ipotizzare tre possibili tonalità di appartenenza. Se il simbolo dell'accordo indicasse un Accordo Tipico, non vi sarebbero dubbi. Ad esempio FA m7(b9) indica certamente una scala modale III, FA m7(b6) indica certamente una scala modale VI.
In tal senso, FA m7 dovrebbe pertanto indicare una scala modale II, ma purtroppo questo non è sempre vero. Il simbolo FA m7 indica semplicemente quattro note da suonare: tonica, terza maggiore, quinta e settima minore. Se la seconda (9) o la sesta (6) non sono intervalli esplicitamente richiesti, potrebbero essere omessi dal simbolo, ed in questo caso l'ambiguità rimane, e per risolverla è necessario analizzare l'accordo nel suo contesto, cioè rispetto all'accordo precedente ed eventualmente al successivo.

Improvvisazione modale

Il simbolo dell'accordo indica generalmente tre o quattro note da suonare contemporaneamente. Ma la cosa più importante è che dal simbolo si può risalire al Grado della scala TTSTTTS da cui l'accordo deriva, e di conseguenza alla tonalità a cui appartiene. Ciò vuol dire avere a disposizione 7 note che suonano bene perché appartengono alla stessa Tonalità dell'accordo originale. Queste note implicite sono disponibili per la nostra improvvisazione, cioè per la nostra interpretazione dell'accordo.
Un brano non è composto da un singolo accordo (tranne rare eccezioni) ma da sequenze di accordi. L'improvvisazione richiede la capacità di comprendere la struttura armonica della composizione, per raggruppare sequenze di accordi che appartengono alla stessa tonalità (progressioni modali), e suonare sulla sequenza solo sette note in qualsiasi ordine, singolarmente (linea melodica o arpeggi) o contemporaneamente (diadi, triadi, accordi).
Un brano composto su una singola tonalità si può ritenere di semplice esecuzione, perché si useranno sempre e solo le stesse sette note. E' possibile che durante lo svolgimento della composizione si presenti una variazione di tonalità, che determina l'inizio di una nuova progressione: Con questo Movimento Tonale cambieranno le note a disposizione per l'improvvisazione, e quindi le posizioni di riferimento, ma l'esecuzione procederà con il medesimo criterio delle Progressioni.
In sintesi, la costruzione di Accordi Tipici ci consentirà di raggiungere la consapevolezza della reale natura degli accordi, la tonalità di appartenenza e la scala modale da cui derivano, e quindi vedere l'accordo come una espressione della Tonalità. L'improvvisazione è l'uso coerente delle sette note disponibili in ogni istante.
Questo chiarisce lo stretto legame tra Accordo, Scala e Tonalità.

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Riferimento al Manuale per chi Suona ad Orecchio: Cap. 3 - Gli accordi, pagg 9-13
Riferimento al Manuale per chi Suona ad Orecchio: Cap. 2.3 - Sviluppo Modale, pagg 18-21
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