La notazione classica degli accordi
Qualsiasi accordo può essere denotato usando la notazione del pentagramma, con un insieme di note sviluppato in verticale (note contemporanee).
In questo modo il compositore indica non solo le caratteristiche armoniche dell'accordo ma anche l'esatto voicing, cioè l'altezza di ogni singola nota.
Questa notazione, usata nella musica classica, è utile per eseguire esattamente un brano per come è stato ideato e composto,
ma può portare una quantità di informazione eccessiva per chi intende interpretare l'accordo in una improvvisazione.
Sebbene il voicing di un accordo svolga un ruolo determinante in una composizione, ad iniziare dallo sviluppo della melodia,
generalmente l'accordo mantiene le sue caratteristiche fondamentali indipendentemente dal voicing.
Queste caratteristiche offrono l'opportunità di improvvisare entro una struttura definita, fattore particolarmente importante per la musica improvvisata come il jazz.
Infine, il voicing per uno strumento non è necessariamente fisicamente suonabile su un altro, pertanto l'accordo riportato nel pentagramma potrebbe non avere senso pratico.
La notazione jazz
Per superare i limiti della notazione classica sul pentagramma,
nella musica pop e jazz si usa una abbreviazione che descrive le caratteristiche armoniche degli accordi, e non il voicing.
Questa notazione mantiene al minimo le informazioni necessarie, omettendo quelle che possono essere dedotte dall'abbreviazione.
Sfortunatamente non c'è uno standard universale per questi simboli di accordo.
La notazione utilizzata in questo metodo è una delle più comuni, ma non è l'unica.
Allo stesso tempo, tutte le notazioni seguono il principio della semplificazione: la quantità di informazioni fornite dal simbolo di accordo deve essere minimo, per una lettura efficiente.
Inoltre, tutte le notazioni seguono le medesime regole generali per interpretare le informazioni esistenti e per dedurre informazioni mancanti.
Ferme restando le regole generali, ogni notazione ha le proprie regole specifiche.
Caratteristiche degli Intervalli
Semitoni dalla tonica | 0 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 |
Intervallo da DO |
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Sigla Intervallo | 1 | 2m | 2M | 3m | 3M | 4 | aug4 4+ | dim5 ° | 5 | aug5 + | 6m | 6M | 7m | 7M | 8 |
Intervallo |
Unisono | 2^ Minore | 2^ Maggiore | 3^ Minore | 3^ Maggiore | 4^ Perfetta | 4^ Aumentata | 5^ Diminuita |
5^ Naturale | 5^ Aumentata | 6^ minore | 6^ Maggiore | 7^ minore | 7^ maggiore | Ottava |
Accordo Tipico |
Ma7 | m7(b9) | | m7 | Ma7 | | Ma7(11#) | m7(b5) |
| | m7(b6) | | 7 m7 | Ma7 | |
Nome Intervallo | Prima | Seconda | Terza | Quarta | Quinta | Sesta | Settima | |
Tonica | Sopratonica | Mediante | Sottodominante | Dominante | Sopradominante | Sensibile | |
I pentagrammi della tavola riportano gli intervalli dalla tonica DO, per mostrare un esempio di rappresentazione dell'intervallo in simboli musicali.
Gli intervalli possono essere indicati semplicemente da un numero eventualmente seguito da un carattere convenzionale.
Se si considera la nota di partenza come I grado (tonica) di una scala TTSTTTS,
l'intervallo può essere indicato da un numero corrispondente al grado della scala seguito da un carattere convenzionale che ne indica la qualità:
maggiore ('M'), minore ('m'), diminuito ('°', 'dim' o 'b') e aumentato ('+', 'aug' o '#'). Se non comporta ambiguità, il carattere 'M' può essere omesso.
In una Scala TTSTTTS, gli intervalli di seconda (2), terza (3), sesta (6) e settima (7) sono maggiori, quarta perfetta e quinta naturale.
Il suffisso 'm' o 'b' indica un semitono in meno di distanza dalla tonica rispetto all'intervallo diatonico,
così come '+' o '#' indica un semitono in più.
L'intervallo di quinta diatonica si chiama Quinta Naturale, ed è a 7 semitoni di distanza dalla tonica;
se aumentato (+) sarà a 8 semitoni, se diminuito (°) sarà a 6 semitoni di distanza.
L'intevallo di quarta diatonica si chiama Quarta Perfetta, e si trova a 5 semitoni di distanza dalla tonica;
se aumentata (aug) sarà a 6 semitoni di distanza, ma non può essere diminuita perché coinciderebbe con l'intervallo di terza maggiore (3M), di certo più importante in un accordo.
La Quarta Aumentata (4+) coincide con la Quinta Diminuita (°), entrambi intervalli di 6 semitoni.
La Quinta Aumentata (5+) coincide con la Sesta Minore (6m), entrambi intervalli di 8 semitoni.
Struttura generale del Simbolo
Il simbolo dell'accordo è formato da più parti:
- Caratteristiche della Triade
La prima parte indica la nota da porre come tonica, l'intervallo di terza e l'intervallo di quinta
- Caratteristiche degli intervalli
La seconda parte indica le caratteristiche di uno o più intervalli extra, in aggiunta alla triade, in termini di intervalli dalla tonica;
il primo è la settima, a cui possono essere aggiunte anche nona, undicesima e tredicesima.
Lo schema seguente rappresenta la struttura di un generico simbolo di accordo:
Simbolo dell'Accordo |
Triade | Intervalli extra |
Tonica | terza | quinta | Settima | Seconda | Quarta | Sesta |
La tonica è l'unico elemento da riportare obbligatoriamente. Gli altri sono opzionali.
Caratteristiche della Triade
Tonica
Il simbolo deve iniziare con la tonica dell'accordo -generalmente indicata con la notazione internazionale delle note, C,D,E,ecc.
Questa nota deve essere sempre suonata, dal piano o da uno degli strumenti dell'ensamble -generalmente un basso.
Omettendo la tonica, l'accordo può essere difficile da ascoltare e capire, e pertanto questa parte sarà sempre indicata.
Un simbolo di accordo può essere definito dalla sola tonica.
Per convenzione, la sola tonica indica una semplice triade maggiore (prima, terza maggiore, e quinta naturale sopra la tonica).
Subito dopo la tonica, si possono aggiungere altri simboli per modificare la terza e/o la quinta.
Terza
Per le triadi, con il termine "maggiore" o "minore" ci si riferisce sempre all'intevallo di terza.
La terza è riportata subito dopo la tonica, rispettivamente con i simboli 'M' ed 'm'.
Se la triade è maggiore, 'M' può essere omesso (vedi regola precedente).
Quinta
I termini "diminuito" o "aumentato" si riferiscono sempre alla quinta, in particolare alla quinta sopra la tonica, che può essere aumentata (+) o diminuita (°) di semitono.
Se la terza non è specificata (es. C° o C+), per convenzione si tratta di Cm° (minore con quinta diminuita) e di CM+ (maggiore con quinta aumentata).
La quinta naturale (numero 5) non è mai indicata perché implicita.
Per comodità tipografica, in questo metodo la quinta diminuita può essere indicata con "dim" o con b5. Il simbolo di maggiore è Ma, seguendo la notazione più usata sui nuovi Real Books.
Caratteristiche degli intervalli extra
Nella notazione, la triade indica la "caratteristica dell'accordo".
Altri simboli riportati dopo la triade devono essere considerati "caratteristiche dell'intervallo" più che "caratteristiche dell'accordo",
perché si tratta di note extra.
Settima
La settima è indicata dal numero 7 dopo le caratteristiche dell'accordo. L'intevallo di settima prende la caratteristica della triade:
Se la triade è M sarà la settima maggiore (sensibile); se la triade è m o ° sarà minore.
Se il numero 7 si trova subito dopo il simbolo della tonica, pur essendo una triade maggiore la settima sarà minore. In questo caso si parla di "Accordo Dominante" (terza maggiore e settima minore).
Add e Sus
Gli accordi di settima sono i più ricorrenti, ma all'accordo è possibile aggiungere altri intervalli dopo la settima.
La nona, che coincide con la seconda, è indicata dal numero 2 o dal numero 9.
La undicesima, che coincide con la quarta, è indicata dal numero 4 o dal numero 11.
La tredicesima, che coincide con la sesta, è indicata dal numero 6 o dal numero 13.
add - Se è riportata la cifra 2, 4, 6, 9, 11, o 13, l'accordo è chiamato "major added tone chord", perché all'accordo si aggiunge un intervallo di seconda o sesta maggiore,
o un intervallo di quarta perfetta. In questo caso la cifra è solitamente prefissata dal termine "add" (es. CM6=Cadd6).
sus - Talvolta i numeri 2 e 4 sono usati anche per abbreviare gli accordi sospesi (es. Csus2 o Csus4). Un accordo sospeso indica che la quarta è una nota che
apparteneva all'accordo precedente e si vuole farla continuare a suonare nell'accordo successivo. Per questo motivo il termime "sospeso" (sus).
Intervalli alterati
Se i numeri indicano un intervallo alterato, potranno figurare i simboli:
- 9b, 2b o 2m, ad indicare una seconda minore (una seconda abbassata di un semitono, cioè bemollizzata)
- 4+ o 11+, 4# o 11#, aug4 o aug11, ad indicare una quarta aumentata (una quarta alzata di un semitono, cioè diesizzata)
- 6b o 13b, ma anche 6m o 13m, ad indicare una sesta minore (sesta bemollizzata)
Quando il numero di un intervallo extra (supplementare) è specificato immediatamente dopo la caratteristica dell'accordo, la caratteristica dell'intervallo può coincidere
con la caratteristica della triade, ad esempio CM7 è un DO maggiore con settima maggiore, cosè come Cm7 è un DO minore con settima minore,
ma potrebbe non coincidere. Ad esempio Cm6 è un accordo DO minore con sesta maggiore, o anche C+7 è una triade maggiore con quinta aumentata ma settima minore.
Vedere la regole specifiche sotto riportate per ulteriori dettagli.
Altre regole
Generalmente, quando un compositore richiede un accordo che non è semplice descrivere con questa notazione, lo indicano a piè di pagina o in alternativa
specificando numeri con maggiore dettaglio. Ad esempio se il compositore vuole che l'accordo C9 sia suonato senza settima, potrà scrivere C9 (no 7th),
perché la normale regola nel jazz è che in un accordo di nona si assume che ci sia anche la settima.
Slash Chords
Gli Slash Chord sono notazioni tipo F/Db, E/B, C/Ab, e sono usati per la armonizzazione di accordi, cambiandone il contenuto armonico e rendendo il suono più interessante.
La definizione più semplice di Slash Chord è una triade (sopra lo slash) su una nota di basso (sotto lo slash),
ma è possibile specificare qualsiasi tipo di accordo su una nota di basso, producendo in alcuni casi accordi completamente diversi.
Informazioni mancanti sull'accordo
La notazione pop/jazz non offre un modo semplice per descrivere tutti gli accordi.
Alcuni accordi sono molto difficili da rappresentare simbolicamente, ed altri che esistono in teoria sono raramente incontrati in pratica.
Comunque, convenzionalmente sono usati solo quattro accordi generali: maggiore, minore, aumentato e diminuito (major, minor, augmented and diminished).
Dallo
Sviluppo modale della Scala Fondamentale derivano sette diversi tipi di accordo, detti
Accordi Tipici o
completi,
che descrivono le caratteristiche della
triade, della
settima e degli intervalli extra.
Un intervallo può essere caratteristico di (compreso in) un Accordo Tipico.
Una triade maggiore è presente solo nelle scale modali I, IV e V, che corrispondono agli accordi tipici Ma7, Ma7(11#) e Dom7
- Un intervallo 7m indica l'accordo tipico Dom7 (terza maggiore, settima minore)
- Un intervallo 7M con la quarta perfetta indica l'accordo tipico Ma7; se la quarta è aumentata l'accordo tipico sarà Ma7(11#)
Una triade minore è presente solo nelle scale modali II, III, VI e VII.
- Un intervallo dim (°) indica una quinta diminuita, tipica dell'accordo m7(b5) della scala modale VII
- Se la quinta è naturale
- L'intervallo 2m (9b) caratterizza l'accordo m7(b9) della III scala modale, che avrà anche l'intervallo 6m (6b)
- L'intervallo 6m (6b) caratterizza l'accordo m7(b6) della VI scala modale, a patto che non vi sia nell'accordo l'intervallo 9b
- L'intervallo 3m (m), se seconda e sesta sono maggiori, caratterizza l'accordo m7
L'accordo tipico indicato nella tavola è espresso nella simbologia degli accordi utilizzata in questo manuale.
Può capitare che il simbolo di una semplice triade o accordo di settima "nasconda" questi intervalli extra quando possono essere dedotti dal contesto,
seguendo il principio di semplificazione della notazione; l'accordo indicato è generalmente sufficiente a creare il suono corretto,
ma con intervalli extra l'accordo risulterà più pieno, elegante ed interessante.
Per abbellire un accordo
semplice, come una triade o un accordo di settima, è necessario identificare la scala da cui è stato costruito
per aggiungere solo note che si adattano correttamente all'accordo stesso.
A tale scopo è generalmente necessario effettuare una
Analisi armonica dei simboli di accordo,
eventualmente
ad orecchio (analisi del suono risultante).
Chi fosse interessato ad argomenti avanzati di analisi armonica si rimanda al
Metodo per chi suona la chitarra ad orecchio.
Per analizzare un accordo, una progressione di accordi o una intera composizione, si rimanda al
Dynamic Syllabus,
una sezione dinamica di questo sito che offre un supporto efficace e completo per la
Analisi armonica di qualsiasi tipo di accordo o progressione,
o di una intera composizione. Il Syllabus può aiutare a comprendere simboli di accordo non esplicitamente trattati in questo manuale.