Circolo delle Quinte per comporre sequenze di accordi
Seleziona un orario/chiave:
IV I V II VI III VII
11:00 F

F M7

F Lydian

V7/IV=C7

Tritone sub Gb7

Risolve in B

0:00 C

C M7

C Ionian

V7/I=G7

Tritone sub Db7

Risolve in Gb

1:00 G

G 7

G Mixolidian

V7/V=D7

Tritone sub Ab7

Risolve in Db

2:00 D

D m7

D Dorian

V7/II=A7

Tritone sub Eb7

Risolve in Ab

3:00 A

A m7

A Eolian

V7/VI=E7

Tritone sub Bb7

Risolve in Eb

4:00 E

E m7

E Phrygian

V7/III=B7

Tritone sub F7

Risolve in Bb

5:00 B

B dim

B Locrian

  6:00 Gb
7:00 Db
8:00 Ab
9:00 Eb
10:00 Bb
 


Il Circolo delle Quinte è noto principalmente quale meccanismo per la costruzione delle Armature di chiave delle diverse Tonalità, ma ha numerose altre applicazioni pratiche.
Lo schema proposto è finalizzato a mostrare un possibile utilizzo del Circolo delle Quinte nella composizione del tessuto armonico di Accordi di un brano musicale.
La sequenza delle note è organizzata per quinte. Percorrendo il circolo in senso orario si ha:
DO, SOL, RE, LA, MI, SI, SOLb, REb, LAb, MIb, SIb, FA, e DO che chiude il cerchio.
Percorrendo il circolo in senso anti-orario la sequenza si leggerà al contrario:
DO, FA, SIb, MIb, LAb, REb, SOLb, SI, MI, LA, RE, SOL, e DO che chiude il cerchio.
E' una sequenza molto utile per i calcoli armonici, e si dovrebbe conoscere a memoria -come la tabella pitagorica- per fare rapidi calcoli durante l'esecuzione.
Questa pagina dinamica effettua tutti i calcoli armonici necessari sul Circolo delle Quinte per produrre uno schema di riferimento a supporto della esplorazione di movimenti armonici.

Uso del Circolo delle Quinte per la composizione di un brano

In linea generale, per comporre musica si inventa una melodia (un fraseggio di poche note) e si costruisce un tessuto armonico di accordi che la asseconda, o al contrario si definisce una struttura armonica di accordi su cui eventualmente tracciare una linea melodica.
Il ritmo -cioè la durata delle note e delle pause- è un elemento fondamentale nella composizione, ma qui esploreremo solo l'aspetto armonico.
Scelta della Tonalità
Scegliamo una Tonalità che assumiamo come casa base o centro tonale di una progressione di Accordi, che chiamiamo per semplicità "Tonalità base".
Verranno visualizzati sette riquadri corrispondenti a sette punti consecutivi nel circolo, sette note a distanza tra loro di una quinta; sono tutte le note della tonalità base, ed il numero romano ne indica il grado occupato nella Scala Fondamentale (TTSTTTS).
Il riquadro del I grado è evidenziato con il bordo rosso.
Scale modali
Ogni nota della tonalità di base può fungere da tonica di una scala composta dalle sole note della tonalità, formando così una Scala Modale.
Nella proiezione sulla tastiera, la tonica della Scala Modale è evidenziata in rosso.
Accordi
Dalla Scala Modale si costruisce l'accordo tipico per terze diatoniche. Possiamo così notare che i primi tre riquadri corrispondono ad accordi maggiori, i successivi tre ad accordi minori e l'ultimo ad un accordo semidiminuito.
Abbiamo così 7 accordi a disposizione per la composizione di una progressione armonica. Qualsiasi accordo di questo insieme suonerà bene perché composto da sole note della stessa tonalità di base.
Tensione e rilassamento
Alcuni accordi di questo insieme producono all'ascolto un suono rilassante ed appagante, altri generano una tensione sonora che fa rimanere l'ascoltatore in attesa di uno sviluppo verso un suono più rilassante. In particolare:
  • L'accordo al I grado (detto "accordo di tonica") è il più rilassante perchè si sente di essere a casa
  • L'accordo al V grado (detto "accordo di dominante") è il più tensivo; la tensione è generata dall'intervallo di tritono formato da terza maggiore e settima minore
  • L'accordo di IV grado (detto "accordo di sottodominante") genera una tensione minore dell'accordo di V
  • Gli accordi di III e VI grado generano poca tensione, e possono essere utilizzati al posto del ("in funzione di") I grado
Anche gli altri accordi sono più o meno tensivi:
  • L'accordo di II grado genera una tensione simile all'accordo di IV grado
  • L'accordo di VII grado genera tensione simile all'accordo di V
L'alternanza di accordi tensivi e accordi rilassanti è l'approccio generale per la composizione delle progressioni di accordi.
Progressioni di accordi
Un movimento armonico si realizza quando un accordo che genera tensione è seguito da un accordo che la risolve.
Il movimento armonico realizzato con accordi appartenenti alla stessa tonalità prende il nome di "progressione".
Una tipica progressione inizia con accordi rilassanti, passa ad accordi tensivi e termina con accordi rilassanti.
Se il primo accordo è rilassante e l'ultimo è tensivo, si può sviluppare un movimento circolare e la progressione può essere così riproposta più volte senza interruzione. Un simile giro di accordi è chiamato "turnaround".
Dominanti secondarie
L'accordo di dominante è quindi il principale accordo tensivo: costruito al V grado risolve naturalmente al I grado, una quinta sotto. Possiamo quindi esprimere questo accordo con la notazione V7/I, ad indicare che l'accordo dominante risolverà sul I grado.
Va da sé che V7/II indicherà l'accordo dominante che deve risolvere sul II grado della tonalità, e così sarà per V7/III,V7/IV, ecc. Questi accordi prendono il nome di "dominanti secondarie", e consentono di armonizzare un accordo facendolo precedere da un accordo dominante.
E' importante notare che la Tonica dell'accordo dominante e la Tonica dell'accordo su cui esso risolve devono entrambe appartenere alla tonalità base.
Al VII grado, la quinta diatonica e la quinta naturale non coincidono, e le due toniche non possono appartenere alla stessa tonalità base; in tal senso non può esistere una dominante secondaria V7/VII.
Sostituzione di tritono
Ciò che rende tensivo un accordo dominante è l'intervallo di tritono che si produce tra la terza maggiore e la settima minore dell'accordo. Il tritono divide l'ottava in due parti uguali, per cui la sua inversione è sempre un intervallo di tritono.
Ad esempio, l'accordo SOL7 è composto da SOL, SI, RE, FA; tra SI e FA si conta un tritono (6 semitoni) così come tra FA e SI. Ci deve essere quindi un altro accordo che comprende il tritono FA-SI: è l'accordo dominante con la tonica alla distanza di un tritono dalla tonica dell'accordo dominante originale. L'accordo SOL7 può essere quindi sostituito dall'accordo REb7, composto da REb, FA, LAb, SI.
La notazione che indica questo accordo è bV7, dove 'bV' indica appunto un tritono dalla I e bV7 il corrispondente accordo dominante. L'accordo bV7 produce quindi la stessa tensione di V7 ma risolve un semitono sotto, rendendo più interessanti le cadenze V-I.
Movimenti di tonalità con le dominanti secondarie
Una dominante secondaria ha la funzione di risolvere la tensione su un accordo della tonalità, ma è a tutti gli effetti un accordo dominante, che come tale può essere anche considerato dominante principale (V7/I); in questo caso la sua funzione sarà di risolvere sull'accordo di I grado di una diversa tonalità.
Cliccando sul numero romano del riquadro corrispondente alla dominante secondaria la pagina si ricalcola e propone lo stesso modello nella nuova tonalità: si hanno così a disposizione altri 7 accordi, teoricamente tutti buoni per atterrare dalla dominante secondaria alla nuova tonalità.
Ad esempio, l'accordo LA7 considerato in funzione di dominante secondaria V7/II risolverà su REm7: RE è la quinta discendente di LA, l'accordo è di tipo minore in quanto di II grado.
Ma LA7 è anche dominante naturale (V7/I) in tonalità RE. Possiamo così approfittare per creare un movimento di tonalità. Se LA7 è considerato V7 risolverà naturalmente sull'accordo di I grado RE M7, ma può risolvere teoricamente su un qualsiasi accordo in tonalità RE. Cliccando sul numero romano II, corrispondente a RE, la pagina riproporrà il modello nella nuova tonalità RE, della quale LA7 sarà l'accordo V7/I.
Movimenti di tonalità con sostituzione di tritono
L'accordo bV7 (sostituzione di tritono) è utilizzato per armonizzare gli accordi di dominante, ma allo stesso tempo è a tutti gli effetti un accordo dominante, che quindi può anche risolvere sul proprio I grado.
Se applichiamo la sostituzione di tritono ad un accordo dominante (principale o secondario) possiamo considerare l'accordo risultante come V7 di una diversa tonalità.
Cliccando sull'orario in fondo al riquadro dell'accordo originario ci si troverà nella tonalità a 6 ore di distanza.
Ad esempio, partiamo dall'accordo REm7, e prendiamo la sua dominante secondaria V7/II LA7. Applichiamo una sostituzione di tritono ed otteniamo l'accordo bV7 MIb7, che appartiene alla tonalità LAb. Cliccando sulla chiave "8:00 Ab" la pagina si ricalcola e ripropone lo stesso modello nella nuova tonalità LAb, della quale MIb7 sarà l'accordo V7/I.

ESEMPI

Scegliamo una tonalità, ad esempio DO, e prendiamo quattro accordi che formano un "turnaround", ad esempio il famoso giro di DO:
DO M7 | LA m7 | RE m7 | SOL7
Esempio 1: Trasposizione di tonalità
- Annotiamo i gradi corrispondenti alle toniche degli accordi: I-VI-II-V
- Scegliamo una diversa tonalità, ad esempio MIb, un salto indietro di tre ore, dalle 00:00 alle ore 9:00
- Annotiamo gli accordi al I,VI,II e V grado: MIb M7 | DO m7 | FA m7 | SI 7
Abbiamo così due parti che hanno in comune la "struttura armonica" I-VI-II-V.
Nel passaggio di tonalità, il SOL7 della prima parte non risolverà quindi sul DO come ci si attende, ma su MIb. Occorre giustificare questo passaggio:
Notiamo che con un salto di 3 ore cambiano 3 note (SIb, MIb, LAb), mentre le altre quattro (DO, RE, FA, SOL) sono condivise dalle due tonalità. SOL7 (SOL, SI, RE, FA) chiude il primo giro in DO, ma invece di risolvere con il turnaround passa all'accordo MIb M7 (MIb, SOL, SIb, RE). SOL e RE (prima e quinta di SOL7, terza e settima di MIb M7) rimangono in comune, ed è solo la terza di SOL7 (SI) che cambia con un movimento cromatico discendente in SIb. In sostanza, potremmo atterrare sul III grado di MIb (SOL m7) o sul VI grado (DO m7), entrambi accordi non tensivi che fungono da I grado, come anche per un più morbido passaggio tra accordi.
Il risultato è una composizione a due parti, le quali si sviluppano mantenendo la medesima struttura armonica (sequenza di intervalli tra le toniche degli accordi) pur suonando note differenti. L'orecchio dell'ascoltatore sentirà che è cambiato qualcosa nel suono, ma sarà soddisfatto perché riconoscerà la stessa "forma".
Esempio 2: Armonizzazione con le dominanti secondarie
La dominante secondaria di RE m7 sarà l'accordo di settima dominante costruito una quinta sopra (LA7), così come la dominante secondaria di LA m7 sarà MI7.
Quindi possiamo armonizzare la nostra progressione, che diventa:
| DO M7 % | MI7 LA m7 | LA7 RE m7 | SOL7 % |
Possiamo esprimere questa progressione come:
| I % | V7/vi VI | V7/ii II | V % |
Esempio 3: Armonizzazione con la sostituzione di tritono
Possiamo sostituire l'accordo dominante SOL7 con l'accordo dominante la cui tonica è alla distanza di tritono dal SOL, che coincide con la nota un semitono sopra il I grado. Con la sostituzione di tritono dell'accordo SOL7 la progressione diventa:
| DO M7 % | LA m7 | RE m7 | REb7 |
All'ascolto, l'instabilità dell'accordo dominante porta a risolvere un semitono sotto (DO M7) con un cromatismo discendente delle toniche (RE, REb, DO).
Esempio 4: Armonizzazione con sostituzione di tritono e dominanti secondarie Se si considera REb7 un accordo dominante (V grado), possiamo risolvere sul suo I grado una quinta sotto (o equivalentemente una quarta sopra), quindi su SOLb M7. In questo caso avremo prodotto un movimento armonico tra due tonalità DO e SOLb, note diametralmente opposte nel circolo delle quinte.


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