Suonare Visuale
Parte Prima - Gli oggetti visuali

Introduzione

Il pianoforte è uno strumento, e come tale va suonato, e per suonarlo lo si deve imparare. Allo stesso tempo, per imparare un qualsiasi strumento è bene avere sempre davanti la tastiera del pianoforte, perché la disposizione ed il colore dei suoi tasti riflette gli elementi di base del nostro sistema musicale. Va da sé che il pianoforte può essere studiato senza necessariamente saperlo suonare.
La tastiera del pianoforte è una rappresentazione visiva e meccanica del pentagramma: si può leggere il pentagramma e suonare i tasti corrispondenti, o viceversa suonare i tasti e scrivere su un pentagramma immaginario le note corrispondenti.
Chi studia pianoforte ha la consapevolezza di questa interdipendenza, chi va ad orecchio generalmente no perché confronta il suono di un tasto con il suono atteso e non con quello scritto.
Suonare Visuale non è una alternativa al metodo classico di studio, orientato allo sviluppo della tecnica di esecuzione e della capacità di lettura/solfeggio; è semplicemente un approccio finalizzato a ridurre questo "gap" di consapevolezza con lo sviluppo della memoria visiva, senza avere a che fare direttamente con i nomi delle note né tantomeno con la teoria dell'armonia musicale.

Vedere la tastiera

Il primo passo è essere in grado di individuare sulla tastiera tutti i tasti corrispondenti alla nota DO.
La Tastiera del Pianoforte
Chiameremo Modulo la sezione di tastiera da un DO al successivo, ma dato che quest’ultimo già appartiene al modulo seguente, in pratica il modulo si estende fino al tasto prima (vedi figura a lato).
I Moduli hanno tutti la medesima disposizione interna di 12 tasti, 7 bianchi e 5 neri.
Osservando attentamente un modulo non è difficile vedere due distinte Sezioni, una sensazione ottica dovuta a due coppie di tasti bianchi adiacenti senza il tasto nero in mezzo.
Chiameremo questi tasti tasti-semitono.
Nella sezione che comprende tre tasti neri, il tasto nero a sinistra e quello a destra sono riferimenti visivi particolarmente importanti.
Li chiameremo tasti-sentinella.
Tasti sentinella e tasti semitono sono gli oggetti di base per suonare visuale.

Insiemi Armonici

L’azione di un tasto è di produrre il suono della nota corrispondente. Nella realtà fisica però la stessa corda produce istantaneamente anche altre note, detti suoni armonici, la cui somma forma di fatto il suono risultante.
Il suono di un qualsiasi tasto è quindi connesso ad altri suoni/tasti che ne condividono alcune caratteristiche armoniche, e la tastiera del pianoforte offre un esempio visivo evidente: i tasti bianchi corrispondono a tutte le note affini al suono generato dal tasto DO. Qualunque altro tasto diverso dal DO produrrà una diversa combinazione di suoni affini, e includerà almeno una nota corrispondente ad un tasto nero.
Tecnicamente l’insieme di 7 note relativo ad una nota di partenza è chiamato Tonalità; praticamente si tratta di una precisa combinazione di 7 tasti tra i 12 del modulo. Se ogni tasto del modulo corrisponde ad una diversa combinazione di 7 tasti affini, si svilupperanno di conseguenza 12 diverse combinazioni di 7 tasti.

Analogia con l'Orologio

Si può notare che un modulo è composto da 12 tasti, sette bianchi e cinque neri, concluso dal tredicesimo tasto che corrisponde alla nota con lo stesso nome della prima -il punto di partenza. Questa “circolarità” suggerisce di rappresentare i tasti nel quadrante di un orologio. Ad ogni ora non corrisponde una singola nota ma una combinazione di 7 note con caratteristiche armoniche affini.
In ogni momento dell’esecuzione di un brano la lancetta delle ore segna un preciso orario, e le note che suonano sono di norma prese tra le 7 del corrispondente insieme armonico. Durante il brano le lancette possono spostarsi, sebbene nella musica pop questo non accada frequentemente.
Alle 00:00, o se si preferisce alle 12:00, corrisponde l’insieme “zero-tasti-neri”. Dato che l’insieme è composto da 7 note/tasti, ed il modulo contiene 7 tasti bianchi e 5 neri, va da sé che si tratta dell’insieme di tutti i tasti bianchi, l’arcinota scala di DO Maggiore, il punto di partenza di tutto il sistema armonico occidentale.
Spostando le lancette in senso orario, un’ora dopo (1:00) troviamo un tasto nero, alle 2:00 due tasti neri, alle 3:00 tre neri, e così via fino a raggiungere i 5 tasti neri alle ore 5:00.
Similmente in senso anti-orario, un’ora prima delle 12:00 (alle 11:00) troveremo un tasto nero, due ore prima (10:00) due tasti neri, e contando così fino a raggiungere i 5 neri alle 7:00.
La somma dei tasti bianchi e neri di un insieme deve essere sempre 7. Questo vuol dire che un tasto nero che appartiene alla combinazione ne esclude uno bianco. Infatti i tasti esclusi dall'insieme, bianchi o neri, saranno sempre 12-7=5. Nel modulo, i 5 tasti esclusi sono raffigurati in colore grigio.
Si può osservare che:
  • Lo stesso numero di tasti neri è presente in due diversi emisferi;
  • I due tasti-semitono delle 5:00 figurano in tutte le combinazioni nell'emiciclo di destra, così come i due tasti-semitono delle 7:00 figurano in tutte quelle di sinistra;
  • La differenza tra una combinazione e la successiva o la precedente è sempre di un solo tasto.
Il quadrante dell'orologio può essere suddiviso in quattro zone:
  • In alto gli insiemi comprendono al massimo un tasto nero;
  • In basso gli insiemi comprendono tutti i 5 tasti neri;
  • Ai lati gli insiemi hanno combinazioni di neri più complesse, ma al contempo sono speculari, sempre bilanciati verso destra o verso sinistra.
Le figure al centro riassumono la funzione dei singoli tasti nelle quattro zone, ed in particolare:
  • il tasto-sentinella (rosso)
  • i tasti-semitono (giallo)
  • gli altri tasti condivisi dai tre insiemi della zona (bianco e nero)
  • i tasti che non fanno parte di alcun insieme della zona (grigio)
  • i tasti che distinguono i tre insiemi della zona (verde)

Neri-bemolle e neri-diesis

NeroTono Lo stesso numero di tasti neri è associato a due diversi orari perchè un tasto nero ha una duplice funzione: può sostituire il tasto bianco immediatamente precedente o quello immediatamente successivo. Per individuare una combinazione dal solo numero di tasti neri occorre pertanto distinguere la funzione dei tasti neri di un insieme. Chiameremo:
NeroBemolle Neri-Bemolle i tasti neri tra le 7:00 e le 11:00, ore dell’emiciclo di sinistra, che sostituiscono il bianco alla propria destra;
NeroDiesis Neri-Diesis i tasti neri tra ore 1:00 e ore 5:00, ore dell’emiciclo di destra, che sostituiscono il bianco alla propria sinistra.
Va da sé che un insieme è composto da neri-bemolle o neri-diesis, mai entrambi. Quindi possiamo chiamare l'emisfero di sinistra "Emisfero dei Bemolle" e quello di destra "Emisfero dei Diesis".

Le 4 Zone del quadrante

Zona delle 12:00
I tasti bianchi della tastiera hanno un preciso scopo visivo: indicare chiaramente 7 note che hanno caratteristiche armoniche comuni con la nota DO. Si tratta della Scala Fondamentale Naturale (o DO Maggiore), collocata ad ore 12:00 -o se si preferisce, alle 00:00.
Un’ora dopo (1:00) così come un’ora prima (11:00) ci aspettiamo un solo tasto nero, che può essere solo uno tra i due tasti esterni della sezione a tre neri del modulo, uno dei due tasti-sentinella.
Ore 11:00 Ore 12:00 ore 01:00
Il nero è quello più a destra nella sezione a tre neri Alle 12:00 non ci sono tasti neri, solo i sette bianchi Il nero è quello più a sinistra nella sezione a tre neri
Prima di procedere è bene fare qualche esercizio con le tre combinazioni. Non è necessario suonare una melodia o qualcosa di definito, ma muovere le dita anche casualmente sui tasti “giusti”: il tasto sentinella e tutti i tasti bianchi eccetto quello sostituito dal nero. Dovrebbe risultare naturale vedere a colpo d’occhio la stessa combinazione di tasti in tutti i moduli e quindi saltare da modulo a modulo.
Zona delle 06:00
Ad ore 6:00 si verifica un fenomeno particolare, perché i tasti neri sono solo 5, mentre si conta il numero 6. Non potendo aggiungere altri tasti neri, tra le 5:00 e le 7:00 troveremo sempre 5 tasti neri, ma le combinazioni dei 7 tasti devono necessariamente essere diverse tra loro, e questa differenza risiede nei due tasti bianchi rimanenti.
Non si tratta di tasti qualsiasi, ma di due tra quattro possibili tasti bianchi che si possono agevolmente individuare: sono le due coppie di tasti bianchi tra i quali non c’è un tasto nero, i tasti-semitono. I due bianchi devono appartenere a due diverse coppie di tasti-semitono.
Ore 07:00 Ore 06:00 ore 05:00
Nell’emisfero sinistro il tasto bianco più vicino alla sezione tre neri è quello di sinistra Alle 6:00 i due tasti bianchi sono quelli che “stringono” i tasti neri della sezione a tre neri Nell’emisfero destro il tasto bianco più vicino alla sezione tre neri è quello di destra
In questo modo le combinazioni a 5 tasti neri diventano semplici da individuare visivamente: tutti i 5 tasti neri saranno presenti nell'insieme, ed occorre solo tenere d’occhio due precisi tasti bianchi, non sette!
L’esercizio suggerito è di fissare un’ora e suonare la combinazione di tasti in qualsiasi sequenza, casualmente, usando anche più tasti contemporaneamente. Quindi allargare lo sguardo e riconoscere la stessa combinazione di tasti su tutti i moduli di ottava, e suonare così spaziando su tutta la tastiera.
Questo è tutto ciò che si deve sapere per suonare i tasti corrispondenti a sei diverse tonalità, senza mai nominarle; teoricamente siamo già in grado di suonare le melodie di metà delle canzoni di musica pop esistenti. Quando ci si sente a proprio agio si può passare alle altre sei combinazioni e completare il sistema degli insiemi armonici.
Zona delle 03:00 e delle 09:00
Le sei combinazioni rimanenti avranno necessariamente non meno di due e non più di quattro neri, ma non tutte le combinazioni sono “valide”. In particolare, nessuna combinazione avrà contemporaneamente i due tasti sentinella, per cui è sempre possibile sapere se ci troviamo nell’emisfero dei diesis o dei bemolle. Inoltre tutte le combinazioni avranno almeno un tasto nero nella sezione a due neri.
Ad ogni ora si aggiunge un tasto nero ai neri precedenti: quindi il nero aggiunto ad ore 1:00 sarà presente in tutto l’emiciclo di destra, così come il nero aggiunto alle ore 11:00 sarà presente in tutto l’emiciclo di sinistra. Va da sé che tutte le combinazioni successive erediteranno il tasto-sentinella.
BEMOLLE
10:00-08:00
DIESIS
02:00-04:00
Il secondo nero si trova nella
sezione a due neri
sullo stesso lato della Sentinella
Pattern Bb
ore 10
Pattern D
ore 2
Il terzo nero
sarà sempre il tasto centrale della
sezione a tre neri
Pattern Eb
ore 9
Pattern A
ore 3
Il quarto nero
completa la
sezione a due neri
Pattern Ab
ore 8
Pattern E
ore 4
Da notare che queste combinazioni non comprendono mai il tasto sentinella dell’emisfero opposto, per cui è sempre chiaro se i neri sono diesis o bemolle, e di conseguenza quali tasti bianchi escludere.
Questi schemi sono concepiti per stimolare la memoria visiva: indicano dove concentrare l’attenzione e quali “forme” cercare, piuttosto che quali “note” cercare. Con la pratica, alla memoria visiva si aggiungerà la memoria meccanica, e così si consolideranno movimenti e posizioni delle dita. Questo è “Suonare Visuale”.

Combinazioni dei tasti neri

La figura riporta le possibili combinazioni di tasti neri, e per ogni combinazione indica in blu e rosso rispettivamente l’emisfero dei neri-diesis e dei neri-bemolle, unico riferimento necessario per dedurre i tasti bianchi dai tasti neri.
Se lo sfondo è grigio la combinazione non esiste, nel senso che con quella combinazione di neri non si può formare un insieme armonico di 7 note affini. Si può quindi notare che solo 10 delle 24 possibili combinazioni di tasti neri solo utili: una significativa semplificazione!
Le 10 combinazioni sono speculari, ed anche questa semplificazione aiuta non poco la memoria visiva.
Infine, per il principio "divide et impera", visualizzare le due sezioni distinte semplifica il riconoscimento della combinazione dei neri.
Chi suona ad orecchio generalmente riesce a trovare, per successivi tentativi, i tasti corrispondenti alle note di una melodia, e riprodurla in modo riconoscibile. Spesso i tasti trovati apparengono tutti allo stesso insieme di 7 note –e quindi tutti alla medesima tonalità. Riconoscere questo insieme consente di suonare con più disinvoltura e con maggiore consapevolezza, senza avere la necessità di nominare le note corrispondenti ai tasti.

Combinazioni dei tasti bianchi

Dopo aver stabilito quanti neri-diesis o neri-bemolle compongono un insieme armonico, non è difficile individuare visivamente anche i rimanenti tasti bianchi:
- Nell'emiciclo dei neri-bemolle (sentinella destra) ogni nero esclude il bianco successivo e di conseguenza i bianchi saranno tutti alla sinistra dei tasti neri.
- Nell'emiciclo dei neri-diesis (sentinella sinistra) ogni nero esclude il bianco precedente e di conseguenza i bianchi saranno tutti alla destra dei tasti neri.
Va da sé che:
- Nella sezione a tre neri i tasti bianchi si dispongono in gruppo sul lato opposto alla sentinella, in opposizione ai tasti neri.
- Nella sezione a due neri i tasti bianchi sono bilanciati come nella sezione a tre neri, a sinistra o a destra.
BEMOLLE (sentinella destra) DIESIS (sentinella sinistra)
5b 3b o 4b 1b o 2b 0 1# o 2# 3# o 4# 5#

   
  4b o 5b 2b o 3b 0 o 1 2# o 3# 4# o 5#  

Regola delle Ore 6:00

I soli tasti semitono possono indicare direttamente l'emisfero -bemolle o diesis- a cui appartiene l'insieme armonico, indipendentemente dai tasti neri-sentinella; osservando la combinazione dei tasti semitono è possibile a priori scartare la metà degli insiemi armonici e prepararsi a bilanciare i tasti bianchi a destra o a sinistra dei tasti neri.
Analizziamo quindi alcune interessanti caratteristiche dei tasti semitono negli insiemi con almeno un tasto nero.
Alle ore 6:00 sappiamo che gli unici due tasti bianchi dell'insieme stringono la sezione a tre tasti neri.
Questa combinazione di tasti-semitono è particolare perché non compare mai né nell'emisfero di sinistra né in quello di destra, per cui saremo sicuramente alle ore 12:00 con tutti i tasti bianchi o alle ore 6:00 con tutti i tasti neri.
I due tasti-semitono che troviamo ad ore 7:00 sono presenti in tutto l'emisfero sinistro (neri-bemolle), e i due tasti-semitono che troviamo ad ore 5:00 sono presenti in tutto l'emisfero destro (neri-diesis).
Va da sé che, appurato di non essere ad ore 12:00 o a ore 6:00, la semplice combinazione dei tasti-semitono ci porta direttamente all'emisfero dei bemolle o dei diesis a cui appartiene l'insieme armonico.

Dalla teoria alla pratica

Questo materiale è quanto basta per iniziare a suonare canzoni, musica pop e qualche standard jazz non troppo complicato: è quindi arrivato il momento di mettere in pratica Suonare Visuale.
Possiamo applicare "Suonare Visuale" ad una semplice canzone di cui abbiamo già memorizzato la melodia, dove per "semplice canzone" si intende una melodia cantabile sviluppata interamente su una singola Tonalità, cioè che prende le sue note da un unico insieme armonico di 7 note.
Ascoltiamo il brano e proviamo a trovare ad orecchio i giusti tasti, i tasti che suonano bene.
Seguendo l'approccio di "Suonare Visuale" concentreremo l'attenzione sui tasti neri e sui tasti semitono: un tasto suonerà bene o male, ed in ogni caso ci fornirà informazioni utili per dedurre altri tasti che sono implicitamente buoni o non buoni.
Ad esempio, se la sentinella sinistra suona bene ma la sentinella destra no, possiamo escludere a priori tutte le combinazioni dell'emisfero bemolle.
Anche i tasti-semitono possono dare utili informazioni per determinare l'emisfero in cui ci troviamo, sulla base della regola delle ore 6:00.
L'obiettivo è di riconoscere una delle 10 combinazioni di tasti neri per ricavare visivamente tutti i tasti corrispondenti alle note della Tonalità: qualsiasi tasto dell'insieme suonerà bene, e di conseguenza è possibile sapere in anticipo quali tasti usare e quali da evitare.
Possiamo ora improvvisare sulla canzone suonando qualsiasi tasto dell'insieme in qualsiasi ordine, abbastanza sicuri di non stonare.
Molte canzoni sono in tonalità DO, e probabilmente siamo già capaci di suonarle con relativa semplicità, dato che si tratta dei soli tasti bianchi.
La differenza però è che ora sappiamo perché quei tasti bianchi suonano così bene: ora siamo più consapevoli di ciò che suoniamo!
Si ha grande libertà nell'improvvisazione, ma occorre una certa auto-disciplina. Se non si sa cosa fare il rischio è di produrre sequenze di suoni a cui è difficile dare un senso. Occorre non soltanto seguire con relativa precisione il tempo, ma soprattutto dare musicalità a ciò che si suona, immaginare fraseggi che iniziano e finiscono, usare le pause come segni di interpunzione in un discorso, gli accenti per tracciare una linea melodica. Non c'è una regola per improvvisare: occorrono estro e fantasia, oltre che pratica, esperimenti e ascolto di tanta musica.

Parte Seconda - Scale ed Accordi

Progressione dei tasti neri

Ogni ora del circolo corrisponde ad una combinazione di tasti bianchi e neri, che corrispondono ad un insieme di 7 note tra loro affini chiamato Tonalità.
La forma classica per rappresentare una Tonalità è l'Armatura di Chiave, un piccolo segmento di pentagramma riportato all'inizio della partitura a cui sono apposti i simboli di diesis o bemolle (mai entrambi) in corrispondenza di note naturali rappresentate da righi e spazi.
Dove non ci sono simboli apposti, nella combinazione sarà presente il corrispondente tasto bianco altrimenti, salvo il caso particolare alle ore 6:00, il bianco sarà sostituito da un tasto nero-diesis o nero-bemolle.
Nell'armatura i simboli di alterazione vanno da sinistra a destra, nella esatta sequenza di ingresso dei tasti neri percorrendo l'orologio dalle 12:00 in senso orario (diesis) o anti-orario (bemolle).
La figura seguente illustra questa interessante corrispondenza. In rosso è marcato il tasto nero corrispondente all'ultima alterazione apposta nell'armatura.
 
Armatura di Chiave
0 Tasti neri 1# 2# 3# 4# 5
Orario (diesis)
Anti-orario (bemolle)
0 Tasti neri 1b 2b 3b 4b 5
Armatura di Chiave
Il nostro orologio ci consente di interpretare l'armatura a vista, con un colpo d'occhio, ed associare la corretta combinazione di tasti senza leggere le note: il numero di alterazioni ci indica l'orario, ed il tipo di alterazioni (bemolle o diesis) ci riporta nel corretto emisfero.
Se contando le alterazioni (da sinistra a destra) si segue sulla tastiera la sequenza di ingresso dei tasti neri in senso orario (diesis) o antiorario (bemolle), è anche possibile dedurre il tasto corrispondente ad ogni alterazione nell'armatura.
Suonare più volte queste sequenze di ingresso di tasti neri -cioè i tasti marcati in rosso- fino a renderle meccanicamente e visivamente familiari è un esercizio assai utile, perché aiuta a memorizzare il Circolo delle Quinte, una particolare sequenza di note che descrive l'organizzazione del nostro sistema armonico "tonale". Vedremo tra breve alcune applicazioni pratiche di questo sistema.

La nota fondamentale

Le sette note di una combinazione sono generate da una singola nota di partenza, detta fondamentale; ma la combinazione nulla dice di quale sia questa nota.
Si tratta però di un punto di riferimento assai importante perché consente di dare un ordine ai singoli tasti dell'insieme armonico.
Abbiamo bisogno quindi di una regola generale che consenta di individuare visivamente il tasto corrispondente alla nota fondamentale di un qualsiasi insieme armonico, senza necessariamente nominare alcuna nota/tasto a parte il DO.
Dalla teoria classica dell'armonia si può derivare la seguente regola pratica:
  • La fondamentale alle ore 12:00 è notoriamente DO.
  • Nell'emisfero diesis, procedendo in senso orario, la fondamentale è il quinto tasto dalla fondamentale dell'insieme precedente.
    Riportando questa sequenza entro il modulo DO-DO risultano il primo, quinto, secondo, sesto, terzo, settimo tasto bianco dal DO.
    E' interessante osservare che la fondamentale di un insieme nell'emisfero diesis corrisponde al tasto bianco sostituito dall'ultimo nero-diesis.
  • Nell'emisfero bemolle, procedendo in senso antiorario, la fondamentale è il quarto tasto dalla fondamentale dell'insieme precedente.
    Riportando questa sequenza entro il modulo DO-DO la prima fondamentale dell'insieme ad ore 11:00 sarà il quarto tasto da DO, cioè il primo tasto bianco nella sezione a tre neri; le fondamentali degli insiemi successivi seguiranno la già nota sequenza di ingresso dei tasti neri-bemolle: sentinella destra, nero a destra nella sezione a due neri, centrale nella sezione a tre neri, nero a completamento della sezione a due neri, e nero a completamento dei 5 neri.
  • Alle ore 6:00 si arriva in senso orario (quinto tasto dalla fondamentale delle 5:00) o in senso anti-orario (quarto tasto dalla fondamentale delle 7:00), per cui la fondamentale sarà in entrambi i casi il tasto-sentinella sinistra.
La figura seguente riassume l'applicazione della regola per tutte le ore dell'orologio; il tasto corrispondente alla fondamentale è marcato in colore rosso.
Apponendo il nome della nota corrispondente al tasto fondamentale, il nostro orologio si trasforma nel famoso Circolo delle Quinte -rappresentato per necessità tipografiche con una forma alquanto ovalizzata.
  EMISFERO DIESIS  
12:00 DO 1:00 SOL 2:00 RE 3:00 LA 4:00 MI 5:00 SI 6:00 FA#
12:00 DO 11:00 FA 10:00 SIb 9:00 MIb 8:00 LAb 7:00 REb 6:00 SOLb
  EMISFERO BEMOLLE  
L'aspetto più interessante da notare è che:
  • In tutto l'emisfero diesis le fondamentali sono solo i tasti bianchi, le note naturali SOL, RE, LA, MI, SI
  • Nell'emisfero bemolle, tranne il bianco ad ore 11:00 (la nota naturale FA), le fondamentali sono tasti neri-bemolle (SIb, MIb, LAb, REb)
  • Alle ore 6:00 il tasto può essere considerato indistintamente diesis (FA#) o bemolle (SOLb).

Il Circolo delle Quinte

Il Circolo delle Quinte è una sequenza di note organizzata per intervalli di quinta.
Si chiama intervallo di quinta la nota che si raggiunge contando 5 tasti di un insieme armonico a partire dalla sua fondamentale. Con questo conteggio otteniamo la nota corrispondente all'ora successiva del Circolo delle Quinte, ed iterandolo per 12 volte si ritornerà al punto di partenza.
Il circolo può essere percorso anche in senso anti-orario. In questo caso l'organizzazione risulta per intervalli di quarta.
Si chiama intervallo di quarta la nota che si raggiunge contando 4 tasti di un insieme armonico a partire dalla sua fondamentale. Con questo conteggio otteniamo la nota corrispondente all'ora precedente del Circolo delle Quinte, ed anche in questo caso iterando il conteggio per 12 volte si ritornerà al punto di partenza.
Abbiamo già trovato questa sequenza nel paragrafo "La Nota Fondamentale", che propone un approccio visuale per orientarsi nel circolo delle quinte.
In senso orario: DO,SOL,RE,LA,MI,SI (C,G,D,A,E,B) sono il primo, quinto, secondo, sesto, terzo e settimo tasto bianco dal DO.
In senso anti-orario si parte da FA alle ore 11:00 e la sequenza SIb, MIb, LAb, REb (Bb,Eb,Ab,Db) ripercorre la sequenza di ingresso dei tasti neri-bemolle:
1) sentinella destra, 2) nero-bemolle a destra nella sezione a due neri, 3) nero centrale nella sezione a tre neri, 4) nero a concludere la sezione a due neri e 5) sentinella sinistra a concludere la sezione a tre neri.
A Gb, stesso tasto di F#, si arriva con un ulteriore passo orario da SI o antiorario da REb.
Quinte e quarte si possono trovare anche indipendentemente dall'insieme armonico.
la "quinta" di una qualsiasi nota è alla distanza di 7 tasti consecutivi (bianchi e neri): ad esempio, la quinta di DO si conta REb, RE, MIb, MI, FA, FA#, SOL; allo stesso modo, la "quarta" di una qualsiasi nota si trova contando 5 tasti (bianchi e neri) consecutivi: ad esempio, la quarta di DO si conta: REb, RE, MIb, MI, FA.
Risulterà assai utile memorizzare la sequenza di note che si incontrano percorrendo il circolo delle quinte in senso orario:
DO, SOL, RE, LA, MI, SI, SOLb, REb, LAb, MIb, SIb, FA, e DO che chiude il cerchio.
E' ugualmente utile riuscire a percorrere il circolo in senso anti-orario, che in pratica vuol dire leggere la sequenza al contrario, da destra a sinistra:
DO, FA, SIb, MIb, LAb, REb, SOLb, SI, MI, LA, RE, SOL, e DO che chiude il cerchio.
Generalmente per memorizzare la sequenza -o parte di essa- si usa associare una qualche cantilena; per questo motivo è più semplice riferirsi alle note con il nome italiano (a sillabe) più che con la notazione a lettere C, G, D, A, E, B, Gb, Db, Ab, Eb, Bb, F, C.

Cosa è una Scala

Un insieme armonico è la proiezione su un modulo DO-DO delle sette note di una tonalità.
Scelto e visualizzato un insieme armonico lo si può replicare visivamente su più moduli adiacenti, e suonare in sequenza, avanti e indietro, tutti i tasti della combinazione spaziando sull'intera tastiera.
In pratica, stiamo suonando Scale nella Tonalità corrispondente all'insieme armonico scelto.
In generale, una Scala è una sequenza di note che parte da una qualsiasi nota/tasto di un insieme (chiamato "Tonica"), prosegue toccando tutti i tasti dell'insieme, e si conclude con la stessa nota di partenza ma sulla ottava successiva (chiamata per l'appunto "Ottava").
La Scala che inizia con la nota fondamentale dell'insieme prende il nome di Scala Fondamentale della Tonalità, o anche Scala di I grado.
La Scala più semplice è ad ore 12:00, la sequenza che parte da DO (rosso) e termina con il DO sul modulo successivo (rosa), e comprende tutti i tasti bianchi (in figura, marcati in giallo). Questa scala prende il nome di Scala di DO.
Impostiamo la lancetta su un orario diverso dalle 12:00, ad esempio ad ore 9:00, e suoniamo i tasti della combinazione "tre neri-bemolle" in sequenza a partire dalla sua fondamentale (rosso), a seguire tutti i tasti dell'insieme (marcati in giallo) e terminando la sequenza con lo stesso tasto iniziale ma sul modulo successivo, una ottava sopra (rosa). Formiamo così la Scala fondamentale delle ore 9:00.
Allo stesso modo, alle ore 3:00 (tre neri-diesis) formeremo la corrispondente Scala Fondamentale rappresentata in figura.
La "Scala Fondamentale" è quindi la sequenza di note/tasti composta a partire dalla nota fondamentale con tutte e sole le note del relativo insieme fino ad arrivare alla stessa nota/tasto fondamentale nel modulo successivo.
Le 12 Scale fondamentali, pur essendo composte da insiemi di note diversi, condividono la stessa struttura di intervalli, dove per intervallo si intende la distanza di una nota della scala dalla nota fondamentale, calcolata in numero di tasti.
Sappiamo già costruire visivamente gli insiemi armonici con la logica di sostituzione progressiva di tasti bianchi con tasti neri; vedremo ora come costruire gli stessi insiemi armonici sulla base della struttura comune di intervalli.

Scala Fondamentale e Struttura TTSTTTS

Il sistema musicale occidentale si basa su una semplice formula, "TTSTTTS", che descrive una sequenza di note chiamate "Scala Fondamentale" o "Scala Maggiore". Questa scala non è utile in sé, non è concepita per essere necessariamente suonata, ma per derivare le sette note/tasti che formano l'insieme armonico.
"S" significa intervallo di Semitono: due note ad un solo tasto di distanza;
"T" significa intervallo di Tono: due note alla distanza di due tasti.
La prima nota della scala è la nota che genera l'insieme armonico, ed è chiamata "Tonica".
La formula TTSTTTS si può estrapolare visivamente ricordando che il modulo DO-DO è diviso da tasti semitono (S) in due sezioni, la sezione a due-neri (TT) e la sezione tre-neri (TTT), da cui TTSTTTS. Va da sé che seguendo questa struttura di intervalli a partire da DO, i tasti successivi formeranno naturalmente la sequenza di tasti bianchi, l'insieme armonico delle ore 12:00, meglio nota come Scala Maggiore di DO.
Notare come l'ultima "S" porta al tasto DO del modulo successivo, l'ottavo tasto della Scala.

Ma attenzione: questo è solo un modo "visivo" per ricordarsi la formula TTSTTTS.
"S" non identifica i tasti-semitono ma indica che tra due tasti non ci sono altri tasti. "S" vuol dire quindi 1 tasto di distanza, ed è chiamato Intervallo di Semitono.
"T" non indica gli altri tasti bianchi ma solo la somma di due Intervalli di Semitono (T=S+S), che forma un Intervallo di Tono: "T" vuol dire 2 tasti di distanza.
La formula si usa così: si inizia da un tasto qualsiasi, che chiamiamo Tonica. Il secondo tasto si trova alla distanza di due tasti (T) dal primo, il terzo a due tasti (T) dal secondo, il quarto ad un tasto (S) dal terzo e così via fino ad arrivare al tasto che ha lo stesso nome del primo ma appartiene alla ottava successiva. 
L'approccio TTSTTTS è il modo canonico, più semplice e diretto per costruire Scale Fondamentali, ma richiede che dopo aver toccato gli otto tasti della sequenza TTSTTTS questi siano memorizzati uno per uno: l'obiettivo infatti non è di suonare la Scala ma individuare visivamente le 7 note dell'insieme.
Fissato un tasto a cui assegnamo il ruolo di fondamentale (Tonica) sviluppiamo la Scala Fondamentale seguendo lo schema di intervalli TTSTTTS, avendo l'accortezza di mantenere sui tasti trovati le 5 dita della mano sinistra e solo due dita della mano destra, omettendo così l'ottava nota a cui si arriva con l'ultimo intervallo 'S' perché già conteggiata. Si potrà così agevolmente contare il numero di tasti neri e stabilire se si tratta di neri-bemolle o neri-diesis semplicemente osservando la coppia di tasti-semitono.
Quindi si può richiamare dalla memoria visiva -acquisita e fissata una volta per tutte- la corrispondente combinazione, ed avere così sott'occhio i tasti dell'insieme armonico senza dover ricordare uno per uno i sette tasti individuati con la formula TTSTTTS.
Associare visivamente la Scala ad una combinazione già nota e sperimentata è quindi un concreto ed efficace aiuto alla memoria.
Dalla preziosa e magica formula TTSTTTS derivano le 12 Scale Fondamentali, e di conseguenza i 12 insiemi armonici del nostro orologio.
La figura seguente riporta le Scale Fondamentali nel circolo armonico; in rosso la fondamentale, in giallo i tasti che formano la scala, in rosa l'ottavo tasto, la fondamentale nel modulo successivo:
La Scala TTSTTTS produce quindi una sequenza ordinata di 8 note/tasti.
L'ordine consente di indicare una nota/tasto della scala in base alla sua posizione relativa rispetto alla fondamentale: primo, secondo, terzo e così via.
A tale scopo utilizzeremo i numeri romani I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII.
La possibilità di riferirci alle singole note di una Scala con un numero posizionale ci consente di affrontare un nuovo argomento: gli accordi.

Gli Accordi di I Grado

Un accordo si forma da una Scala Fondamentale prendendo quattro tasti, un tasto si ed uno no.
Se si suonano contemporaneamente i tasti dispari (primo, terzo, quinto, settimo) di una Scala Fondamentale si forma un Accordo altrettanto fondamentale: l'Accordo di I grado.
Elaboriamo il nostro orologio per evidenziare in colore giallo i tasti che formano l'accordo di I grado, sviluppato a tasti alterni a partire dalla fondamentale.

Gli Intervalli

L'accordo così formato ha le seguenti caratteristiche:
  • Terza: La distanza tra il primo ed il secondo tasto dell'accordo (terza nota della Scala TTSTTTS) è di quattro tasti (TT), e si chiama "intervallo di terza maggiore".
  • Settima: La distanza tra il quarto tasto (settima nota della Scala TTSTTTS) e l'ottava (la tonica riportata nell'ottava successiva) è di un solo tasto (S), e si chiama "intervallo di settima maggiore".
  • Quinta: Il terzo tasto (la quinta nota della Scala TTSTTTS) risulterà alla distanza di sette tasti dal primo, e si chiama "intervallo di quinta".
Il quarto tasto (intervallo di settima) in realtà è opzionale: un accordo a quattro voci può essere semplificato in un accordo a tre voci, chiamato Triade, senza alterare il "senso armonico" dell'accordo originale. All'inizio quindi si potranno suonare triadi perché meccanicamente più semplici, essendo sufficienti i riferimenti ai soli primi 5 tasti della scala: le 5 dita di una mano appoggiate sui primi 5 tasti fungono da segnaposti utili per individuare visivamente i tasti di una Triade.
E' possibile alterare leggermente le distanze tra i tasti per produrre un accordo con caratteristiche armoniche diverse.
Un intervallo maggiore diventa intervallo minore abbassando di semitono un tasto -cioè sostituendo un tasto con quello immediatamente precedente- per cui:
  • La terza minore sarà alla distanza di tre tasti dal primo
  • La settima minore sarà alla distanza di due tasti dall'ottava.
  • La quinta diminuita sarà a sei tasti dal primo, ma invece di chiamarsi "quinta minore" prende il nome di "quinta diminuita".
La Quinta abbassata di un semitono (un tasto) è chiamata quinta diminuita e non quinta minore perché la quinta si può anche alzare di semitono -ed in questo caso si chiamerà quinta aumentata; La Terza (maggiore) alzata di semitono è una Quarta, e la Settima (maggiore) alzata di semitono è l'Ottava.

Tipi di Accordo

Ne consegue che è possibile trasformare l'accordo di I grado in un accordo diverso, che condivide la stessa tonica (primo tasto) ma non tutti i suoi tasti apparterranno allo stesso insieme armonico.
Possiamo così formare, a partire da una Tonica, quattro diversi tipi di accordo:
  • Maggiore Settima, con terza e settima maggiori
  • Dominante Settima, con terza maggiore e settima minore
  • Minore Settima, con terza e settima minori
  • Semidiminuito, che è un accordo minore ma con la quinta diminuita.
Le altre combinazioni (terza minore e settima maggiore, terza maggiore e quinta diminuita) formano accordi che non appartengono a nessuna tonalità; in verità appartengono alle Tonalità Minori, argomento avanzato di armonia che qui possiamo tranquillamente evitare. Se si esclude il quarto tasto -la settima nota della scala- i tipi di accordo sono solo tre: Triade Maggiore, Triade Minore e Triade Diminuita.
Per descrivere il meccanismo generale per la costruzione di accordi è conveniente riferirsi alla tonalità DO, perchè offre un immediato e semplice riscontro visivo.
A ore 12:00 la Scala Fondamentale inizia da DO; seguendo la struttura di intervalli TTSTTTS si toccheranno tutti i tasti bianchi fino ad arrivare all'ottava, il DO sull'ottava successiva.
 
Accordo Maggiore
Dalla Scala TTSTTTS si costruisce l'accordo con i tasti dispari: primo, terzo, quinto e settimo. Possiamo riferirci a questo accordo come accordo di I grado, ad indicare che la tonica dell'accordo coincide con la prima nota della Scala Fondamentale. I primi tre tasti formano la triade DO Maggiore, mentre l'accordo completo sarà di tipo Maggiore Settima. Il nome di questo accordo è DO Maggiore Settima, in sigla DO M7 o C M7 in notazione internazionale.
 
Accordo Dominante
Se si abbassa il quarto tasto dell'accordo (settimo della scala) di un semitono si allontana la settima dall'ottava, e l'accordo che deriva è di tipo Dominante Settima, in sigla DO 7. La triade rimane maggiore, e solo il quarto tasto caratterizza l'accordo rispetto a quello di I grado.
 
Accordo Minore
Se si abbassa anche il secondo tasto dell'accordo (la terza della scala) di un semitono, la triade diventa minore, ed assieme alla settima minore produce un accordo di tipo Minore Settima, in sigla DO m7. E' la versione più morbida, meno enfatica degli accordi maggiori.
 
Accordo Semidiminuito
Se si abbassa anche il terzo tasto dell'accordo (la quinta delle scala) di un semitono si produce una triade detta "diminuita", che assieme alla settima minore produce un accordo di tipo Semidiminuito, in sigla DO m7(b5). E' un accordo che si trova più raramente degli altri tre, è molto instabile ed è spesso usato per collegare accordi o abbellire una base armonica.
E' evidente che gli accordi diversi dall'accordo di I Grado, pur condividendo la Tonica, non sono costituiti da note della stessa tonalità. Il nero-bemolle di DO7 potrebbe indicare il pattern delle ore 11:00, ed i due neri di DOm7 il pattern delle ore 10:00, ed analizzando l'accordo DOm7(b5) potremmo giungere a conclusione che deriva dal pattern delle ore 7:00.
Seguendo lo stesso criterio a partire da uno qualsiasi dei 12 tasti del modulo -quindi per ogni ora dell'orologio- possiamo costruire 4 diversi accordi, per un totale di 12x4=48 accordi, praticamente tutto ciò che serve per suonare musica pop/jazz.
Il prossimo capitolo mostra questo meccanismo applicato a qualsiasi tonalità, per auto-valutare la comprensione del sistema. Entriamo così al livello intermedio, per esplorare alcuni aspetti dell'armonia che governano la composizione di piacevoli sequenze (progressioni) di accordi.

Parte Terza - Livello intermedio

I paragrafi seguenti sono dinamici. Il testo e le illustrazioni saranno visualizzate sulla base della Tonalità scelta dal menu a tendina.

Accordi

Intendiamo costruire gli accordi con tonica in Eb.
  Fissato il tasto di partenza, costruiamo Scala Maggiore di Eb con la formula di struttura armonica TTSTTTS. A partire dal tasto marcato in rosso (tonica) toccheremo tutti i tasti marcati in giallo fino ad arrivare all'ottava con l'ultimo intervallo (S), tasto indicato in rosa.
Durante lo sviluppo della scala TTSTTTS è utile mantenere le 5 dita della mano sinistra e due della destra sui tasti corrispondenti, per individuare con relativa semplicità i tasti dispari per costruire l'accordo di base.
EbM7 Dalla Scala TTSTTTS si costruisce l'accordo con i tasti dispari della scala (primo, terzo, quinto, settimo) a partire dal primo tasto. Possiamo riferirci a questo accordo come "accordo di I grado", ad indicare che la tonica dell'accordo coincide con la prima nota della Scala Fondamentale.
I primi tre tasti formano la triade Eb Maggiore, mentre l'accordo completo sarà di tipo Maggiore Settima.
Il nome completo di questo accordo è Eb Maggiore Settima, in sigla EbM7.
Eb7 Se si abbassa il quarto tasto (settimo della scala) di un semitono si allontana la settima dall'ottava, e l'accordo che deriva è di tipo Dominante Settima, espresso con la sigla Eb7.
Da notare che si tratta della stessa triade maggiore dell'accordo di I grado, e solo il quarto tasto (settima nota della scala) caratterizza i due tipo di accordo.
Ebm7 Se si abbassa anche il secondo tasto dell'accordo (la terza della scala) di un semitono, la triade diventa minore, ed assieme alla settima minore produce l'accordo di tipo Minore Settima, in sigla Ebm7. E' la versione più morbida, meno enfatica degli accordi maggiori.
Ebm7(b5) Se si abbassa anche la quinta (terzo tasto dell'accordo) di un semitono si produce una triade diminuita, che assieme alla settima minore produce un accordo di tipo Semidiminuito, in sigla Ebm7(b5). E' un tipo di accordo che si trova più raramente degli altri tre, è molto instabile ed è spesso usato per collegare accordi o abbellire una base armonica.
Comprendere la logica di composizione degli accordi consente di decifrare simboli di accordo e ricavare i 4 tasti corrispondenti; siamo così in grado di suonare potenzialmente qualsiasi brano di cui si dispone la sequenza degli accordi.
Sfortunatamente non c'è uno standard universale per la simbologia degli accordi; la notazione utilizzata in questo metodo è una delle più comuni, ma non è l'unica possibile. Tutte le notazioni seguono però le medesime regole generali, ed all'interno di queste ogni notazione può avere proprie regole specifiche.
Per approfondire questo aspetto si suggerisce di consultare la pagina Simbologia degli accordi.
E' interessante notare che solo l'accordo di I grado è composto da sole note della tonalità; gli altri tre tipi di accordo, pur mantenendo la stessa tonica comprendono note che non appartengono allo stesso insieme armonico; al contempo però le quattro note di questi accordi derivano da altre tonalità note, già presenti nel nostro orologio. Va da sé che un accordo di tipo diverso dal I grado tende a spostare l'armonia su una diversa tonalità, creando un movimento armonico.
Ad esempio, l'accordo Dominante Eb7 comprende una nota (Db) che non appartiene alle ore 9:00; allo stesso tempo le 4 note dell'accordo appartengono tutte alle ore 08:00 (Ab).

Famiglie di Accordi

Il Pattern Visuale indica i tasti corrispondenti ad una tonalità, e ci rende abbastanza confidenti che la melodia sarà composta da sole note dell'insieme armonico. Gli accordi che compongono la base armonica del brano dovranno necessariamente assecondare la melodia; si può quindi ragionevolmente supporre che questi accordi siano formati da sole note del medesimo insieme armonico.
Il principio generale è semplice: si tratta di sette diversi accordi, ognuno costruito a partire da un diverso tasto dell'insieme -che assume il ruolo di Tonica dell'accordo. Procedendo da sinistra a destra a tasti alterni, uno si ed uno no, avendo l'accortezza di conteggiare le sole note/tasti appartenenti all'insieme, si individuano le quattro note/tasti di un accordo che suonerà bene nella tonalità.
Si forma così una Famiglia di sette accordi appartenenti alla medesima tonalità, di cui l'accordo di I grado rappresenta il capostipite.
Sviluppiamo ad esempio la Famiglia di accordi per la tonalità Eb.
Se durante lo sviluppo della Scala TTSTTTS si mantengono le dita sui tasti corrispondenti si possono agevolmente contare i tasti neri, e sulla base dei tasti-sentinella e dei tasti-semitono richiamare dalla memoria visiva l'intero Insieme Armonico, l'immagine dei 7 tasti della Scala -senza un particolare ordine- e di conseguenza la posizione nell'orologio.
Sviluppando da Eb la scala TTSTTTS conteremo così 3 neri-bemolle, corrispondenti alle ore 9:00, che rappresenta il punto base o di partenza.
Dopo aver richiamato alla memoria il pattern visuale 3 neri-bemolle scegliere un tasto qualsiasi a cui assegnare il ruolo di Tonica, ed individuare visivamente i 4 tasti dell'accordo procedendo a tasti alterni (uno si ed uno no), esattamente come per l'accordo di I Grado, ma a partire da una diversa Tonica.
Con questo procedimento alcuni accordi risulteranno di tipo Maggiore Settima, altri di tipo Minore Settima, uno di tipo Dominante Settima ed uno di tipo Semidiminuito.
Questi accordi, ordinati sulla base della Scala TTSTTTS, saranno:
Nota con funzione di tonica IIIIIIIVVVIVII
Accordo EbM7Fm7Gm7AbM7 Bb7Cm7Dm7(b5)
Il Circolo delle Quinte offre un sistema alternativo indipendente dalla struttura TTSTTTS, pratico e relativamente semplice per individuare la tonica e il tipo degli accordi che si possono sviluppare in una Tonalità.
Si può notare che le sette note dell'insieme armonico scelto si trovano tracciando il diametro del cerchio a partire dall'ora precedente alla base, in questo esempio quindi tra le 08:00 (Ab) e le 02:00 (D). Ogni nota funge da tonica di un accordo il cui tipo è determinato dalla posizione della tonica nel circolo rispetto al punto base.
Dopo aver fissato l'orario di partenza (tonalità Eb, ore 9:00) si può applicare la seguente regola pratica per individuare il corretto tipo di accordo corrispondente ad una qualsiasi nota dell'insieme, che assume il ruolo di Tonica dell'accordo.
  • Al punto base corrisponde l'accordo fondamentale della tonalità, che è di tipo Maggiore Settima (M7);
  • Anche l'accordo con la tonica un'ora prima della base sarà di tipo Maggiore Settima (M7);
  • Un'ora dopo dalla base troviamo un accordo di tipo dominante (7);
  • Alle successive tre ore troveremo accordi di tipo minore settima (m7);
  • Cinque ore dopo troveremo un accordo di tipo seminidimuito (m7b5).
Gli accordi che suonano bene nella tonalità Eb saranno pertanto:
EbM7, AbM7, Bb7, Fm7, Cm7, Gm7, Dm7(b5).
Ad ogni ora dell'orologio corrisponde quindi una Famiglia di 7 diversi accordi costruiti a partire da ogni nota dell'insieme, che assume il ruolo di tonica dell'accordo, procedendo a tasti alterni -un tasto si ed uno no- tra i tasti dell'insieme.
Gli accordi che suonano bene nella tonalità Eb (ore 9:00 del circolo), possono essere organizzati nella seguente tabella analitica:
Famiglia di Accordi in Eb, ore 9:00
Posizione
nel Circolo
Accordo
sulla tastiera
Sigla
accordo

Grado

Triade
Caratteristiche
dell'accordo
Scala modale
origine accordo
 
08:00 Ab AbM7 IV Maggiore L'accordo Maggiore Settima la cui tonica è un'ora prima, alle 08:00 AbM7
Ab Lydian
09:00 Eb EbM7 I Maggiore L'accordo Maggiore Settima delle ore 9:00, EbM7, l'accordo fondamentale
Eb Ionian
10:00 Bb Bb7 V Maggiore L'accordo Dominante la cui tonica è un'ora dopo, alle 10:00 Bb7
Bb Mixolidian
11:00 F Fm7 II Minore Tre accordi minori con tonica nelle successive tre ore, 11:00, 00:00 e 01:00, rispettivamente Fm7, Cm7 e Gm7
F Dorian
00:00 C Cm7 VI Minore
C Eolian
01:00 G Gm7 III Minore
G Phrygian
02:00 D Dm7(b5) VII Diminuita L'accordo diminuito con tonica cinque ore dopo, alle 02:00, Dm7(b5)
D Locrian
Ad ogni accordo è associato un numero romano che indica la posizione della tonica dell'accordo rispetto alla fondamentale della tonalità; è un modo alternativo per indicare un accordo, più universale di qualsiasi altra notazione. Infatti, fissata una qualsiasi tonalità, IV e I saranno sempre accordi di tipo Maggiore Settima, V di tipo Dominante Settima, VII di tipo Semidiminuito, e II, VI e III di tipo Minore Settima.
L'ultima colonna della tabella riporta la Scala che si forma con le sole note/tasti dell'insieme 3 neri-bemolle delle ore 9:00, a partire dalla nota/tasto indicata dal numero romano. Da questa scala si ricava di fatto l'accordo a tasti alterni.
Anche queste sono Scale, meglio conosciute come "Scale Modali", e non dovrebbe essere difficile eseguirle dopo aver visualizzato i sette tasti dell'insieme armonico 3 neri-bemolle su due moduli DO-DO adiacenti. Infatti il pattern visuale, non fornendo alcuna indicazione sull'ordine dei tasti ci consente di astrarre dal tasto fondamentale ed eseguire una scala a partire da un tasto qualsiasi dell'insieme.
In sostanza, nulla di nuovo da imparare. Inoltre, qui non siamo interessati ad eseguire scale ma a suonare sequenze di accordi collegati armonicamente tra loro.

Il colore degli accordi

Ogni accordo ha un proprio colore armonico: le triadi maggiori sono brillanti ed enfatiche, le triadi minori più scure e sommesse, la triade diminuita crea grande scompiglio, e l'accordo dominante dice "voglio tornare a casa".
Pur adattandosi bene alla tonalità, alcuni accordi della famiglia producono all'ascolto un suono rilassante ed appagante, altri generano una tensione sonora che fa rimanere l'ascoltatore in attesa di uno sviluppo verso un suono più rilassante. In particolare:
  • L'accordo al I grado (detto "accordo di tonica") è il più rilassante perchè ci si sente di essere a casa;
  • L'accordo al V grado (detto "accordo di dominante") è il più tensivo di tutti;
  • L'accordo di IV grado (detto "accordo di sottodominante") genera una tensione minore dell'accordo di V
Anche gli altri accordi sono più o meno tensivi:
  • Gli accordi di III e VI grado generano poca tensione, e possono essere utilizzati al posto del ("in funzione di") I grado
  • L'accordo di II grado genera una tensione simile all'accordo di IV grado
  • L'accordo di VII grado genera tensione simile all'accordo di V
L'alternanza di accordi tensivi e accordi rilassanti è l'approccio generale per la composizione delle progressioni di accordi.

Progressioni di accordi

Un movimento armonico si realizza quando un accordo che genera tensione è seguito da un accordo che la risolve.
Il movimento armonico realizzato con accordi appartenenti alla stessa famiglia prende il nome di "progressione".
Una tipica progressione inizia con accordi rilassanti, passa ad accordi tensivi e termina con accordi rilassanti.
Se il primo accordo è rilassante e l'ultimo è tensivo, si può sviluppare un movimento circolare e la progressione può essere così riproposta più volte senza interruzione. Un simile giro di accordi è chiamato "turnaround".
Siamo pronti per "suonare ad accordi". Con una semplice ricerca in Rete si possono trovare le parole e gli accordi di una canzone che si intende suonare. Gli accordi sono indicati in corrispondenza di sillabe della parte cantata, per dare un'idea del momento in cui cambiare accordo. Se la canzone si sviluppa su una sola tonalità gli accordi apparterranno tutti alla stessa famiglia.
Prendiamo ad esempio "La gatta" di Gino Paoli. Troveremo un qualcosa tipo:
DO LAm REm SOL7
C'era una volta una gatta che aveva una macchia
DO LAm REm SOL7
nera sul muso e una vecchia soffitta vicino al...
Si tratta del famoso "giro di DO": parte dall'accordo di I grado, i due accordi minori seguenti aumentano progressivamente la tensione che ha il suo apice nell'accordo Dominante, che tende a risolvere la tensione sull'accordo di I grado, creando così il turnaround.
Poi il giro cambia, non torna al DO Maggiore ma passa al LAm, versione più delicata del DO Maggiore, che alterna con l'accordo tensivo SIm7(b5) fino a riprendere il giro originale.
LAm SIm7(b5)LAm SIm7(b5)
Ora non abito più la, tutto è cambiato, non abito più la
DOLAmREm SOL7
Ho una casa bellissima, bellissima come vuoi tu
Potremmo trovare per la stessa canzone in una diversa tonalità, e quindi diversi accordi, ma la struttura armonica della progressione non cambia. Se abbiamo riconosciuto la tonalità DO delle ore 0:00 possiamo rappresentare la progressione DO, LAm, REm, SOL7 in numeri romani: I, VI, II, V. Allo stesso modo l'accordo SIm7(b5) della seconda parte avrà il numero romano VII. In questo modo possiamo applicare la progressione in qualsiasi tonalità mantenendone il senso armonico. Ad esempio in tonalità SOL gli accordi saranno SOL, MIm, LAm, RE7, e FA#m7(b5).

Conclusioni

Suonare Visuale non è una alternativa allo studio classico della musica, ma semplicemente un approccio orientato alla comprensione della tastiera del pianoforte.
L'obiettivo pratico è di suonare accordi e tracciare melodie, ma il vero scopo è di comprendere le regole di base del sistema armonico occidentale attraverso la tastiera.
Con l'aiuto dell'orecchio, della vista e di qualche ragionamento o scorciatoia è possibile suonare musica pop/jazz al pianoforte senza necessariamente conoscere le note o la teoria musicale.
Suonare Visuale mira allo sviluppo della memoria visiva per riconoscere insiemi di tasti e punti di riferimento e suonare così con maggiore disinvoltura e più consapevolmente.
Spero che questo materiale sia utile all'autodidatta che desidera capire di più del sistema musicale. Spero anche che abbia stimolato la curiosità e dato qualche spunto per impostare autonomamente la propria ricerca. Non resta quindi che esplorare le sonorità prodotte con scale ed accordi, sperimentare tensioni e rilassamenti, indagare su movimenti di tonalità.
Il lettore che ha avuto la pazienza e la tenacia di arrivare fin qui non dovrebbe avere particolari problemi ad affrontare argomenti più avanzati come l'analisi armonica, l'armonizzazione di accordi e la composizione.
E' in fase di realizzazione una nuova parte di Suonare Visuale che tratterà di questi argomenti, di cui è già possibile visitare la pagina
Buono studio e buon divertimento.

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