Suonare Visuale/2 - Scale e Accordi
Dopo aver compreso gli oggetti di base di Suonare Visuale (tasti-semitono, tasti-sentinella, neri-bemolle e neri-diesis, sequenze di ingresso e Pattern), possiamo affrontare lo studio delle Scale e degli Accordi.
Vedremo che scale ed accordi non sono due oggetti diversi, ma due diversi modi di esprimere una Tonalità: l'una orientata a produrre melodie, l'altro a produrre "tessuti armonici" a supporto di una melodia.
L'obiettivo finale di questa Parte è la capacità di interpretare il simbolo di un qualsiasi accordo e farlo suonare identificando i giusti tasti.
Le Scale

Cosa è una Scala

Un insieme armonico è la proiezione su un modulo DO-DO delle sette note di una tonalità.
Scelto e visualizzato un insieme armonico lo si può replicare visivamente su più moduli adiacenti, e suonare in sequenza, avanti e indietro, tutti i tasti della combinazione spaziando sull'intera tastiera. In pratica, stiamo suonando Scale nella Tonalità corrispondente all'insieme armonico scelto.
Infatti una Scala può essere definita come una sequenza di note che parte da una qualsiasi nota/tasto di un insieme (chiamata "Tonica"), prosegue toccando tutti i tasti dell'insieme, e si conclude con la stessa nota di partenza ma sulla ottava successiva (chiamata per l'appunto "Ottava").
La Scala che inizia con la nota fondamentale dell'insieme prende il nome di Scala Fondamentale della Tonalità, o anche Scala di I grado.
La Scala più semplice è ad ore 12:00, la sequenza che parte da DO (rosso) e termina con il DO sul modulo successivo (rosa), e comprende tutti i tasti bianchi (in figura, marcati in giallo). Questa scala prende il nome di Scala di DO.
Impostiamo la lancetta su un orario diverso, ad esempio ad ore 9:00, "tre neri-bemolle". Ricaviamo il tasto corrispondente alla sua fondamentale (rosso), che corrisponde al penultimo nero-bemolle inserito, e da lì suoniamo i tasti della combinazione in sequenza (gialli) terminando sullo stesso tasto iniziale ma sul modulo successivo (rosa). Formiamo così la Scala fondamentale delle ore 9:00.

Di converso, possiamo scegliere un tasto a cui assegnare la funzione di fondamentale e ricavare l'insieme corrispondente. Ad esempio scegliamo il tasto marcato in rosso, un tasto bianco; non essendo il quarto tasto da DO (insieme un-nero-bemolle) siamo nell'emisfero diesis. Contiamo i tasti bianchi con la opportuna sequenza (primo=0, quinto=1, secondo=2, sesto=3, terzo=4, settimo=5) e su "3" troveremo il tasto prescelto, da cui otteniamo l'insieme armonico cercato: tre-neri-diesis.
Suoneremo questa combinazione a partire dalla fondamentale.
Le Scale Fondamentali non sono concepite per essere necessariamente suonate, ma per dare un ordine alle note di un insieme armonico. Possiamo così indicare un qualsiasi tasto/nota di un insieme armonico (Tonalità) con un numero romano che indica la sua posizione relativa alla nota fondamentale (Tonica). Banalmente la tonica sarà il primo tasto (I), e procedendo verso l'acuto troveremo il secondo (II), terzo (III), quarto (IV) fino al settimo (VII). La sequenza termina con l'ottava nota/tasto (VIII) il cui nome coincide con il nome della I (VIII=I).

Struttura TTSTTTS

Le 12 Scale fondamentali, pur essendo composte da insiemi di note diversi, condividono la stessa struttura di intervalli, dove per intervallo si intende la distanza di una nota della scala dalla nota fondamentale, calcolata in numero di tasti.
Sappiamo già costruire visivamente gli insiemi armonici con la logica di sostituzione progressiva di tasti bianchi con tasti neri; vedremo ora come costruire gli stessi insiemi armonici sulla base della struttura comune di intervalli.
Il sistema musicale occidentale si basa su una semplice formula, "TTSTTTS", che descrive una sequenza di note chiamate "Scala Fondamentale" o "Scala Maggiore". Questa scala non è utile in sé, non è concepita per essere necessariamente suonata, ma per derivare le sette note/tasti che formano l'insieme armonico.
"S" significa intervallo di Semitono: due note ad un solo tasto di distanza;
"T" significa intervallo di Tono: due note alla distanza di due tasti.
La prima nota della scala è la nota che genera l'insieme armonico, ed è chiamata "Tonica".
La formula TTSTTTS si può estrapolare visivamente ricordando che il modulo DO-DO è diviso da tasti semitono (S) in due sezioni, la sezione a due-neri (TT) e la sezione tre-neri (TTT), da cui TTSTTTS. Va da sé che seguendo questa struttura di intervalli a partire da DO, i tasti successivi formeranno naturalmente la sequenza di tasti bianchi, l'insieme armonico delle ore 12:00, meglio nota come Scala Maggiore di DO.
Notare come l'ultima "S" porta al tasto DO del modulo successivo, l'ottavo tasto della Scala.

Ma attenzione: questo è solo un modo "visivo" per ricordarsi la formula TTSTTTS.
"S" non identifica i tasti-semitono ma indica che tra due tasti non ci sono altri tasti. "S" vuol dire quindi 1 tasto di distanza.
"T" non indica gli altri tasti bianchi ma solo la somma di due Intervalli di Semitono (T=S+S), che forma un Intervallo di Tono: "T" vuol dire 2 tasti di distanza.
La formula si usa così: si inizia da un tasto qualsiasi, che chiamiamo Tonica. Il secondo tasto si trova alla distanza di due tasti (T) dal primo, il terzo a due tasti (T) dal secondo, il quarto ad un tasto (S) dal terzo e così via fino ad arrivare al tasto che ha lo stesso nome del primo ma appartiene alla ottava successiva. 
L'approccio TTSTTTS è il modo canonico, più semplice e diretto per costruire Scale Fondamentali, ma richiede che dopo aver toccato gli otto tasti della sequenza TTSTTTS questi siano memorizzati uno per uno: l'obiettivo infatti non è di suonare la Scala ma di individuare visivamente le 7 note dell'insieme.
Fissato un tasto a cui assegnamo il ruolo di fondamentale (Tonica) sviluppiamo la Scala Fondamentale seguendo lo schema di intervalli TTSTTTS, avendo l'accortezza di mantenere le dita sui tasti trovati a mò di segnaposto, e di omettere l'ottava nota -a cui si arriva con l'ultimo intervallo 'S'- perché già conteggiata. Si potrà così agevolmente contare il numero di tasti neri risultante, e stabilire se si tratta di neri-bemolle o neri-diesis sulla base del nero-sentinella e/o della coppia di tasti-semitono.
Quindi si può richiamare dalla memoria visiva -acquisita e fissata una volta per tutte- la corrispondente combinazione, ed avere così sott'occhio i tasti dell'insieme armonico senza dover ricordare uno per uno i sette tasti individuati con la formula TTSTTTS.
Associare visivamente la Scala ad una combinazione già nota e sperimentata è quindi un concreto ed efficace aiuto alla memoria.
Dalla preziosa e magica formula TTSTTTS derivano le 12 Scale Fondamentali, che definiscono le 12 Tonalità e di conseguenza i 12 Pattern.
La figura seguente proietta le Scale Fondamentali nel circolo armonico.
In rosso la fondamentale ed in giallo i tasti che formano la scala -tutti e soli i tasti del corrispondente Pattern.
In rosa l'ottavo tasto, la fondamentale (rosso) replicata nel modulo successivo.
La Scala si estende necessariamente oltre il modulo, e di conseguenza occorre vedere la stessa combinazione proiettata su due moduli adiacenti.
Generalmente le Scale si suonano per esercitare il movimento delle dita e sviluppare la tecnica.
Non ci sono scale più semplici o più difficili. La difficoltà risiede solo nella velocità di esecuzione.
Per eseguire Scale occorre sapere non solo quali tasti azionare, ma anche come muovere le dita -la cosiddetta diteggiatura.

Diteggiatura per le Scale

Per suonare nella corretta sequenza le note di una Scala basta un dito, se si ha tutto il tempo necessario al ragionamento ed ai gesti meccanici. Ma se la sfida è di suonare una Scala con ritmo e ad una velocità stabilita, un solo dito non riuscirà a tener testa al metronomo.
La scelta del dito più comodo per ogni singolo tasto della Scala si basa sulle caratteristiche fisiche delle dita, e segue una regola generale:
  • Pollice e mignolo, le dita più corte, non devono di norma trovarsi mai su un tasto nero
  • Indice, medio e anulare, che sono le dita più lunghe, si usano invece sui tasti neri, oltre che sui bianchi
  • Il mignolo destro si usa solo alla fine di una scala ascendente (da sinistra a destra) o all'inizio di una discendente (da destra a sinistra); viceversa il mignolo sinistro si usa solo alla fine di una scala discendente o all'inizio di una ascendente.
Dato che disponiamo di sole 5 dita in una mano ma i tasti della Scala sono otto, ad un certo punto della Scala sarà necessario applicare un movimento orizzontale delle dita assecondato da un movimento della mano (attraverso il polso, dal braccio alla spalla) per raggiungere i tasti successivi.
Il movimento più importante è noto come "passaggio del pollice", e consiste nel passare il pollice sotto il palmo della mano per superare il dito 3 o 4, sfruttando il fatto che il pollice è più corto delle altre dita ed è l'unico che si articola sotto il palmo. Qualche esempio può chiarire come funziona.
Sinistra   Destra
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Gli Accordi

La possibilità di riferirci alle note di una Tonalità con un numero posizionale (I, II, III, ecc.) relativo alla nota fondamentale consente di affrontare l'argomento centrale di Suonare Visuale: gli Accordi.

Cosa è un Accordo

Un Accordo è formato da tre o più note suonate contemporaneamente, scelte tra le sette di un insieme armonico.
Questa generica definizione consente di produrre accordi semplicemente suonando insieme tre o più tasti qualsiasi di un pattern visuale (insieme armonico). Nell'improvvisazione, con questo semplice approccio casuale si possono creare piacevoli sonorità.
Tra tutti gli accordi che si possono formare da un insieme armonico, quelli che suonano meglio sono costruiti prendendo quattro tasti alternati, uno si ed uno no, da sinistra a destra; le note così distanziate produrranno infatti un suono più ampio e definito.
Se si suonano contemporaneamente i tasti dispari (primo, terzo, quinto, settimo) di una Scala Fondamentale si forma un Accordo altrettanto fondamentale: l'accordo Maggiore. Questo accordo è anche detto Accordo di I grado ad indicare che la sua tonica coincide con la fondamentale della scala (I).
Applicando questo concetto al nostro orologio, ad ogni tacca corrisponderà un accordo di I grado sviluppato a tasti alterni dalla fondamentale (marcati in giallo).

Gli Intervalli

Se la Nota è il mattone della musica, l'Intervallo è il collante con cui si costruiscono scale ed accordi.
L'accordo è costituito da note, ma sono gli intervalli che caratterizzano il suo colore armonico.
Un qualsiasi accordo di I grado -accordo costruito a tasti alterni dalla fondamentale- avrà le seguenti caratteristiche:
  • Terza
    La distanza tra il primo ed il secondo tasto dell'accordo (terza nota della Scala TTSTTTS) è di quattro tasti (TT), e si chiama "intervallo di terza maggiore".
  • Settima
    La distanza tra il quarto tasto (settima nota della Scala TTSTTTS) e l'ottava (la tonica riportata nell'ottava successiva) è di un solo tasto (S), e si chiama "intervallo di settima maggiore".
  • Quinta
    Il terzo tasto (la quinta nota della Scala TTSTTTS) risulterà alla distanza di sette tasti dal primo, e si chiama "intervallo di quinta" o Quinta Naturale.
Il quarto tasto (intervallo di settima) in realtà è opzionale: un accordo a quattro voci può essere semplificato in un accordo a tre voci, chiamato Triade, senza alterare il "senso armonico" dell'accordo originale. La settima si può quindi considerare come una estensione della triade che ha la funzione di produrre un suono più definito e colorato.
All'inizio quindi si potranno suonare triadi perché meccanicamente più semplici, essendo sufficienti i riferimenti ai soli primi 5 tasti della scala: le 5 dita di una mano appoggiate sui primi 5 tasti fungono da segnaposto utili per individuare visivamente i tasti di una Triade.
La settima, essendo assai vicina all'ottava, può essere comunque individuata visivamente con relativa semplicità, senza necessariamente suonarla.
E' possibile alterare leggermente le distanze tra i tasti per produrre un accordo con caratteristiche armoniche diverse.
Un intervallo maggiore diventa intervallo minore abbassando di semitono un tasto -cioè sostituendo un tasto con quello immediatamente precedente:
  • La Terza minore sarà alla distanza di tre tasti dal primo
  • La Settima minore sarà alla distanza di due tasti dall'ottava.
  • La Quinta diminuita sarà a sei tasti dal primo, ma invece di chiamarsi "quinta minore" prende il nome di "quinta diminuita".
La Quinta abbassata di un semitono (un tasto) è chiamata quinta diminuita e non quinta minore perché la quinta si può anche alzare di semitono -ed in questo caso si chiamerà quinta aumentata, mentre la Terza (maggiore) alzata di semitono diventa una Quarta e la Settima (maggiore) alzata di semitono diventa l'Ottava.

Tipi di Accordo

Ne consegue che è possibile trasformare l'accordo di I grado in un accordo di tipo diverso. A partire da una qualsiasi nota a cui assegnamo la funzione di Tonica dell'accordo possiamo quindi formare quattro diversi tipi di accordo:
  • Maggiore Settima, con terza e settima maggiori
  • Dominante Settima, con terza maggiore e settima minore
  • Minore Settima, con terza e settima minori
  • Semidiminuito, che è un accordo minore ma con la quinta diminuita.
Le altre combinazioni (terza minore e settima maggiore, terza maggiore e quinta diminuita) formano accordi che non appartengono a nessuna tonalità; in verità appartengono alle Tonalità Minori, argomento avanzato di armonia che qui possiamo tranquillamente evitare. Se si esclude il quarto tasto -la settima nota della scala- i tipi di accordo sono solo tre: Triade Maggiore, Triade Minore e Triade Diminuita.
Il procedimento per costruire un accordo è il seguente:
  • Fissare la tonica
  • Costruire la scala TTSTTTS dalla tonica
  • Costruire l'accordo di I grado a tasti alterni dalla tonica (accordo di tipo Maggiore Settima)
  • Abbassare di semitono uno o più tasti dell'accordo di I grado per costruire gli altri tipi di accordo.
Per descrivere il meccanismo generale per la costruzione di accordi è conveniente riferirsi alla tonalità DO, perchè offre un immediato e semplice riscontro visivo. Questa tonalità comprende solo tasti bianchi, per cui è semplice numerarli; inoltre un intervallo maggiore corrisponderà ad un tasto bianco, un intervallo minore ad un tasto nero.
Seguendo la struttura di intervalli TTSTTTS da DO troveremo banalmente tutti tasti bianchi, che numeriamo da I a VIII.
 
Accordo Maggiore
Costruiamo l'accordo con i tasti dispari: primo, terzo, quinto e settimo. Possiamo riferirci a questo accordo come accordo di I grado, ad indicare che la tonica dell'accordo coincide con la prima nota della Scala Fondamentale. I primi tre tasti formano la triade DO Maggiore, mentre l'accordo completo sarà di tipo Maggiore Settima. Il nome di questo accordo è DO Maggiore Settima, in sigla DO M7 o CM7 in notazione internazionale.
 
Accordo Dominante
Abbassiamo il quarto tasto dell'accordo (settimo della scala) di un semitono: la settima si allontana dall'ottava, e l'accordo che deriva è di tipo Dominante Settima, in sigla DO 7. La triade rimane maggiore, e solo il quarto tasto caratterizza l'essere "dominante" rispetto all'accordo di I grado; in tal senso l'intervallo di settima non dovrebbe essere omesso da questo tipo di accordo.
 
Accordo Minore
Se si abbassa anche il secondo tasto dell'accordo (terzo della scala) di un semitono, la triade diventa minore, ed assieme alla settima minore produce un accordo di tipo Minore Settima, in sigla DO m7. E' la versione più morbida, meno enfatica degli accordi maggiori.
 
Accordo Semidiminuito
Se si abbassa anche il terzo tasto dell'accordo (quinto della scala) di un semitono si produce una triade detta "diminuita", che assieme alla settima minore produce un accordo di tipo Semidiminuito, in sigla DO m7(b5). E' un accordo che si trova più raramente degli altri tre, è molto instabile ed è spesso usato per collegare accordi o abbellire una base armonica.
La logica di costruzione degli accordi con tonica in DO rappresenta il modello di riferimento per tutti gli accordi, un essenziale aiuto mnemonico.
Nella pratica gli accordi sono indicati da una sigla che occorre decifrare.
Prima di approfondire il vasto tema degli Accordi, è necessario considerare l'aspetto simbolico dell'accordo, cioè il modo in cui si scrive o si dice.

Simbologia degli accordi

Finora abbiamo affrontato i meccanismi di base che regolano il nostro sistema musicale senza mai nominare note -tranne DO, con il solo riferimento alle forme e alle distanze tra tasti.
Nella pratica, scelto un brano da suonare cercheremo in Rete la sequenza di accordi, che troveremo indicati in una forma simbolica.
Ogni simbolo di accordo è composto dal nome della nota con funzione di tonica seguito da eventuali altre indicazioni che informano sul tipo dell'accordo.

I nomi delle note

Per suonare accordi scritti è necessario anzitutto individuare il tasto corrispondente al nome della nota indicata nel simbolo.
DO REb
DO#
RE MIb
RE#
MI FA SOLb
FA#
SOL LAb
SOL#
LA SIb
LA#
SI
C Db
C#
D Eb
D#
E F Gb
F#
G Ab
G#
A Bb
A#
B
I tasti neri possono essere nominati come diesis (#) o bemolle (b), generalmente in funzione della tonalità/emisfero a cui si riferiscono, ma all'atto pratico indicano lo stesso tasto/nota. Sono dette "note enarmoniche".
Le note si trovano spesso indicate con il simbolo internazionale, per cui è bene conoscere la semplice corrispondenza: nell'alfabeto internazionale le note partono da A=LA fino a G=SOL. Mnemonicamente si può associare LA come la nota accordatrice, a cui corrisponde la lettera "A", prima lettera dell'alfabeto, e si procede alfabeticamente fino alla settima nota che avrà la lettera G.
Nel linguaggio parlato usiamo generalmente le sillabe in italiano, ma il simbolo scritto ha l'obiettivo di essere più sintetico possibile e quindi alla lunga si potrà apprezzare l'uso di una sola lettera.
Ma questo non è l'unico problema da affrontare: sfortunatamente non c'è uno standard universale per la Simbologia degli accordi.
Tutte le notazioni seguono però le medesime regole generali, ed all'interno di queste ogni notazione può avere proprie regole specifiche.
Lo schema generale di riferimento è il seguente:
Tonica Terza Quinta Settima ...

Tonica

Il simbolo deve iniziare con il nome della nota con funzione di tonica dell'accordo. Questa nota deve essere sempre suonata, dal piano o da uno degli strumenti dell'ensamble -generalmente un basso. Omettendo la tonica, l'accordo può essere difficile da ascoltare e capire, e pertanto questa parte sarà sempre indicata.
Un simbolo di accordo può essere definito dal nome della sola tonica, che indica una semplice triade maggiore -prima, terza maggiore, e quinta naturale. Subito dopo la tonica, si possono aggiungere altri simboli per modificare la terza e/o la quinta.

Terza

Per le triadi, con il termine "maggiore" o "minore" ci si riferisce sempre all'intevallo di terza. Il tipo di terza è riportata subito dopo la tonica, rispettivamente con i simboli 'M' ed 'm'. Se la triade è maggiore, 'M' può essere omesso (vedi regola precedente).

Quinta

La quinta naturale non è mai indicata perché implicita. Se indicata, si tratta di una quinta diminuita (il simbolo 'dim', '°' o più esplicitamente 'b5' o 5-) o di una quinta aumentata (simbolo 'aug', '+' o più esplicitamente '#5'). Da considerare però che nel nostro sistema di riferimento nessun accordo ha una quinta aumentata.
Nella notazione, la triade indica la "caratteristica dell'accordo". Altri simboli riportati dopo la triade devono essere considerati "caratteristiche dell'intervallo" dalla tonica più che "caratteristiche dell'accordo", perché si tratta di note extra che hanno lo scopo di dare più colore all'accordo. Di questi intervalli extra, il più importante è l'intervallo di settima, il primo che si trova a tasti alterni dopo la triade.

Settima

La settima è indicata dal numero 7.
Se "7" segue immediatamente il nome della tonica si tratta di un accordo dominante (triade maggiore con settima minore), altrimenti l'intevallo di settima prende la caratteristica della triade: maggiore se la triade è maggiore, indicato con il simbolo M7 o Ma7, minore negli altri casi.

Intervalli extra

Il simbolo di accordo può contenere altre indicazioni, che in questa fase possiamo tralasciare: è sempre possibile semplificare (riarmonizzare) un accordo comunque complesso in un più semplice accordo di settima o anche in una triade.

Costruzione degli Accordi

Il testo e le illustrazioni seguenti si riferiscono alla Tonalità scelta dal menu a tendina.
 
La tavola seguente illustra il procedimento che parte dalla tonica dell'accordo e procedendo in modo ordinato raggiunge il tipo di accordo richiesto.
Intendiamo costruire un accordo con tonica in MIb.
  Fissato il tasto di partenza, costruiamo Scala Maggiore di MIb con la formula di struttura armonica TTSTTTS. A partire dal tasto marcato in rosso (tonica) toccheremo tutti i tasti marcati in giallo fino ad arrivare all'ottava con l'ultimo intervallo (S), tasto indicato in rosa.
Durante lo sviluppo della scala TTSTTTS manteniamo le 5 dita della mano sui primi 5 tasti della scala, come segnaposto per riconoscere con relativa semplicità i tre tasti dispari che formano la triade. Dato che l'ultimo 'S' conclude la scala con l'ottava (nota con lo stesso nome della prima), possiamo evitare di continuare lo sviluppo della scala TTSTTTS: la quarta nota dell'accordo -la settima della scala- sarà il tasto immediatamente precedente alla fondamentale proiettata sull'ottava successiva.

Maggiore
MIb M7 Abbiamo quindi costruito una triade MIb Maggiore, che possiamo abbellire con l'intervallo di settima. L'accordo a quattro voci così formato prende il nome di MIb Maggiore Settima, in sigla MIbM7. L'accordo è anche chiamato Accordo di I Grado ad indicare che la tonica coincide con la fondamentale della scala TTSTTTS da cui deriva.
Se è questo l'accordo che dobbiamo eseguire possiamo fermarci qui.

Dominante
MIb 7 Se si abbassa il quarto tasto (settimo della scala) di un semitono si allontana la settima dall'ottava, e l'accordo che deriva è di tipo Dominante Settima, espresso con la sigla MIb 7.
Da notare che si tratta della stessa triade maggiore dell'accordo di I grado, e solo il quarto tasto (settima nota della scala) caratterizza i due tipo di accordo; in tal senso, questo passaggio non si applica alle triadi.
Se è questo l'accordo da eseguire possiamo fermarci qui.

Minore
MIb m7 Se si abbassa anche il secondo tasto dell'accordo (terzo della scala) di un semitono, la triade diventa minore, ed assieme alla settima minore produce l'accordo di tipo Minore Settima, in sigla MIb m7. E' la versione più morbida, meno enfatica degli accordi maggiori.
Se è l'accordo cercato possiamo fermarci qui.

Semidiminuito
MIb m7(b5) Se si abbassa anche il terzo tasto dell'accordo (quinto della scala) di un semitono si produce una triade diminuita, che assieme alla settima minore produce un accordo di tipo Semidiminuito, in sigla MIb m7(b5). E' un tipo di accordo che si trova più raramente degli altri tre, è molto instabile ed è spesso usato per collegare accordi o abbellire una base armonica.

Questo procedimento consente di costruire qualsiasi accordo durante la fase di studio di un brano, ma durante l'esecuzione non si ha certo il tempo di fare questi calcoli: per suonare accordi mantenendo il ritmo del brano è necessario memorizzarli visivamente e meccanicamente, e per memorizzarli occorre l'esercizio.
E' interessante osservare nella costruzione dell'accordo, che gli accordi diversi dall'accordo di I Grado condividono la Tonica, ma comprendono note che non appartengono allo stesso insieme armonico dell'accordo di I grado.
Possiamo però essere certi di trovare le quattro note di questi accordi in qualche altra tonalità del Circolo.
Va da sé che un accordo di tipo diverso dal I grado tende a spostare l'armonia su una diversa tonalità, creando un movimento armonico.
Ad esempio, l'accordo Dominante Eb7 comprende una nota (Db) che non appartiene alle ore 9:00; allo stesso tempo le 4 note dell'accordo appartengono tutte alle ore 08:00 (Ab).
Quindi ad ogni ora del quadrante non corrisponderà solo l'accordo di I grado ma anche altri accordi.

Sintesi

Abbiamo tutti gli elementi necessari per leggere una sequenza scritta di accordi e trovare le corrispondenti posizioni sulla tastiera, un risultato ragguardevole.
I concetti di Suonare Visuale derivano direttamente da regole della Teoria dell'Armonia musicale: in tal senso, sebbene non in modo esplicito, abbiamo anche acquisito elementi di teoria.
Siamo pronti per affrontare un nuovo interessante argomento: i movimenti armonici e le progressioni di accordi.


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